Un pasticcio incredibile nelle ultime 12 ore ha creato il panico nel Paese e scatenato una fuga notturna dalla stazione di Milano e da altre città del nord Italia. Da Palazzo Chigi, in serata, era filtrata una bozza di decreto sull’allargamento delle zone rosse con divieto di entrata e uscita a tutta la Lombardia e ad altre 13 province del nord. Una bozza pubblicata dai giornali on line e non smentita dal premier Conte., che poi, nella notte, è stato costretto a una conferenza stampa per cercare di arginare la fuga verso il sud di centinaia di migliaia di persone, tra cui anche cittadini pontini. In Lombardia e in molte province interessate dal decreto vivono e lavorano tante persone provenienti da Latina, che non vogliono rimanere bloccate.
E’ dunque arrivato nel cuore della notte il Dpcm definitivo di Conte che contiene nuove misure restrittive per arginare il coronavirus. Da oggi e fino al 3 aprile buona parte del Nord del Paese e circa 16 milioni di italiani sono in quarantena. Non più zone rosse ma 2 aree. “Una riguarda la regione Lombardia e alcune province: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia”, spiega il premier Giuseppe Conte sottolineando: “A questo territorio applichiamo un regime e misure restrittive più rigorose: vincolo di evitare ogni spostamento in entrata e in uscita anche all’interno del territorio. Ci si muoverà solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, spostamenti per motivi di salute. E’ consentito il rientro verso il proprio domicilio per necessità”.
Fatto sta che la scelta del Governo di diffondere una bozza del decreto non ancora operativo, rischia di peggiorare l’epidemia: con il movimento di così tanta gente, anche il Coronavirus potrà dirigersi rapidamente altrove. L’ennesimo pasticcio di un’emergenza gestita male sin dall’inizio.