Nella notte di ieri la Polizia è intervenuta nel parcheggio antistante il Centro Commerciale Morbella, dove era stata segnalata la presenza di un individuo, con gli abiti completamente imbrattati di sangue, che brandendo nella mano destra una lametta, stava minacciando un gruppo di giovani. L’uomo, poco prima, aveva strappato dalle mani ad uno dei ragazzi un telefono cellulare, mediante minaccia.
Al sopraggiungere della “pantera” della Polizia di Stato, il delinquente ha tentato di darsi repentinamente alla fuga non prima di essersi disfatto del telefonino, gettandolo in terra. Immediato e tempestivo l’inseguimento che terminava poco dopo con il suo fermo, subito fuori il parcheggio. I poliziotti hanno provveduto immediatamente a disarmarlo e nel contesto hanno notato la presenza di alcune ferite, verosimilmente autoinferte. Ed infatti, da lì a poco, facevano giungere un’ambulanza del 118 il cui personale, in considerazione dello stato psicofisico del rapinatore, ha ritenuto opportuno, prelevarlo ed accompagnarlo presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Santa Maria Goretti, per prestargli le prime cure. Al termine delle attività mediche, non ravvisando necessità di ospedalizzazione, l’uomo è stato dimesso. Accompagnato presso gli Uffici della Squadra Volante, in stato di arresto, è stato deferito all’A.G. per il reato di rapina aggravata.
I ragazzi, vittime della rapina, hanno dichiarato di essere stati avvicinati e più volte minacciati di morte con la lametta, affinché consegnassero i propri telefonini. Dagli accertamenti svolti e dalle dichiarazioni rese dalle vittime emergeva che l’uomo, in evidente stato di alterazione psico-fisica, dopo aver incontrato il gruppo aveva cominciato ad inveire contro i ragazzi; successivamente aveva rapinato uno di loro del cellulare e, senza alcuna ragione apparente, si era autoinferto delle ferite con la lametta, minacciando contestualmente i giovani della stessa cosa. Il malfattore veniva sottoposto a fotosegnalamento ed identificato per C. I., classe 1989, di Pontinia, con precedenti di polizia. All’esito delle rituali formalità l’uomo è stato tradotto ed associato alla Casa Circondariale di Via Aspromonte.