Il 20enne formiano Andrea Casciello è stato condannato a 18 anni di carcere per il delitto di Igor Franchini, ucciso il 24 gennaio 2009 a Formia.
Per lui l’accusa era di concorso in omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere. Fu una vera e propria mattanza, quella sera nella villa in località Santo Janni a Formia: 43 coltellate inferte sul corpo del ragazzo con due diverse lame e da due persone diverse. L’altro accusato, infatti, è il 23enne Giovanni Morlando: per lui, il processo si aprirà la prossima settimana in corte d’Assise. Il giudice ha inoltre condannato Casciello al pagamento di una provvisionale di 100mila euro a favore della madre e del fratello del ballerino di Scauri costituitisi parte civile.
Nella requisitoria dell’ultima udienza, il pubblico ministero Raffaella Falcione aveva ricostruito la dinamica del delitto, così come le ore successive all’omicidio, quando gli assassini e i loro complici (almeno quattro ragazzi tutti «di buona famiglia») si sono messi all’opera per distruggere il cadavere – parzialmente dato alle fiamme nelle campagne di Santa Croce – ed occultare le prove, ripulendo la villa teatro del delitto ed incendiando la Mini-One della vittima. Dopo l’omicidio, sempre secondo la ricostruzione del Pm, Giovanni Morlando a bordo della Mini-One di Igor, avrebbe trasportato il cadavere nelle campagne di Santa Croce, accompagnato da un altro giovane già condannato per favoreggiamento, mentre Andrea Casciello sarebbe rimasto a casa a ripulire l’abitazione sporca del sangue della mattanza, aiutato da un altro fiancheggiatore, all’epoca minorenne.
Dagli atti emerge uno strano giro di debiti. Quelli maturati dai presunti assassini nei confronti del ballerino (per motivi di gioco) e quelli che lo stesso Igor avrebbe contratto con dei pregiudicati campani per non meglio definiti acquisti di stupefacente da lui eseguiti. La madre della vittima, anche oggi presente nell’aula del tribunale di Latina al momento della sentenza, ha sempre respinto il coinvolgimento di Igor in storie di droga.