L’esame del Dna rinvenuto sulla scena del crimine di via Monte Lupone avrebbe dato esiti diversi da quelli auspicati dalla Procura.
L’esame del Dna rinvenuto sulla scena del crimine in via Monte Lupone, dove lo scorso 26 gennaio Fabio Buonamano fu freddato con 3 colpi di pistola, avrebbe dato esiti diversi da quelli auspicati dalla Procura.
Il profilo genetico infatti non sarebbe riconducibile a quello di Giuseppe “Romolo” Di Silvio, uno degli indagati per l’omicidio. I legali di Di Silvio poteranno in mattina questi nuovi indizi all’attenzione del Tribunale del Riesame che avrà tempo fino a sabato per decidere sulla eventuale scarcerazione. Rimane ancora latitante l’altro indagato per l’omicidio Buonamano, Costantino Di Silvio detto “Patatone”.