I genitori della scuuola elementare di Piazza Dante contro il piano di dimensionamento scolastico degli istituti comprensivi Cena e Volta voluto dall’amministrazione comunale di Latina.
I genitori dei piccoli alunni, in una nota a firma della Presidente del Consiglio d’Istituto della Giovanni Cena, Patrizia Liotta, hanno infatti annunciato una manifestazione pacifica per marted’ 14 novembre. L’iniziativa si terrà dalle 10 alle 12 con un corteo che dalla sede di Piazza Dante si muoverà per arrivare sotto la Provincia.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Coordinamento Comunale Fratelli d’Italia, Antonio Capozzi:
“L’accorpamento del Plesso di Piazza Dante all’Istituto Volta ci vede fermamente contrari. In questo modo non solo si interviene in maniera “pesante” sull’assetto del dimensionamento scolastico territoriale, ma vi sarebbero anche ripercussioni didattiche su tutti i progetti in essere strutturati con criterio “verticale”, vale a dire rivolti ad alunni di classi di diverso ordine e grado.
Oltre la fredda logica dei numeri, e l’Istituto Cena è in linea con i criteri Regionali quanto ad iscrizioni, la qualità e la continuità didattica dovrebbero essere un parametro altrettanto fondamentale prima di operare scelte tanto incisive su una comunità scolastica. Così come sembra evidente che l’Amministrazione abbia deliberato in questa direzione senza aver valutato in maniera preventiva la sperequazione che si andrebbe a creare sul numero di iscritti nel medio-lungo periodo, la qual cosa richiederebbe un nuovo intervento sul dimensionamento con ulteriori scompensi per la continuità didattica. Senza dimenticare che nemmeno i criteri di prossimità giustificano il provvedimento deliberato dalla Giunta.
Ciò che convince ancora meno sono i metodi con cui l’Amministrazione procede nel portare avanti i provvedimenti: nessun ascolto delle parti in causa, nessun confronto con i dirigenti scolastici, con il corpo insegnanti o con i rappresentanti dei genitori.
Sarebbe bastata almeno un’audizione in una seduta della commissione competente con le parti in causa per conoscere tutti i punti di vista e lavorare ad una soluzione condivisa, piuttosto che calare le decisioni dall’alto. Il dubbio è che si siano privilegiati gli interessi di parte di chi, all’interno della maggioranza, ha una manifesta incompatibilità nell’indirizzare scelte sulla materia piuttosto che dare seguito alla normale dialettica istituzionale ed amministrativa. É inaccettabile che un bene collettivo e di primaria importanza come la scuola sia assoggettato a logiche politiche di parte secondo la convenienza, o i suggerimenti del momento.
L’amministrazione comunale ha perso un’altra occasione per dimostrare di essere aperta al confronto mortificando la partecipazione dei cittadini, famiglie interessate, delle figure professionali quali personale Ata, insegnanti e dirigenti scolastici, ai processi di decisione preferendo il centralismo democratico.
Auspichiamo che l’interrogazione a risposta immediata presentata dai Consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, già dieci giorni fa, ottenga una risposta in aula e non cada nel dimenticatoio.”
Le precisazioni dell’Assessorato all’Istruzione
“L’Assessorato all’Istruzione precisa che in merito alle proposte di razionalizzazione avanzate dall’Amministrazione comunale sono stati effettuati diversi incontri con i dirigenti scolastici degli Istituti Comprensivi, con i sindacati di categoria, con l’Ambito Territoriale della provincia di Latina (ATP) alla presenza della Dirigente, con la Commissione Cultura, Scuola e Sport.
Tenuto conto delle Linee guida della Regione Lazio sulla programmazione della rete scolastica (deliberazione n.644 del 12/10/2017) pubblicate di recente; trascorsi i 5 anni per determinare la stabilità del numero di alunni e del relativo organico docenti; tenuto conto dell’analisi del territorio, della componente numerica e dei dati statistici delle iscrizioni oltre che dei pareri dei singoli Consigli d’Istituto, l’Amministrazione è intervenuta sugli Istituti che hanno registrato le maggiori criticità, ovvero i Comprensivi Volta e Cena.
L’Amministrazione ha preso in considerazione anche l’accorpamento dei due Istituti Tasso e Volta, più volte richiamato in questi giorni sulla stampa, ma l’ipotesi è stata clamorosamente bocciata dagli stessi sindacati per evidente sovradimensionamento (si sarebbe venuto infatti a creare un macro Istituto di 1.700 alunni) e per la riduzione degli Istituti da 12 ad 11. Si riconosce l’impegno profuso nel 2011 che produsse la delibera n.200 del 21/10/2011, delibera di cui la Regione Lazio tuttavia non tenne alcun conto ribaltando quanto proposto dall’ex Assessore Sovrani che prevedeva 10 Istituti Comprensivi a fronte dei 12 istituiti dalla Regione.
Sull’argomento è stata presentata un’interrogazione da discutere in question time alla quale l’Assessorato all’Istruzione risponderà puntualmente e nella sede prevista.”