Un patrimonio da dieci milioni di euro. E’ quanto i finanzieri del Comando provinciale di Latina, in collaborazione con lo Scico, hanno sequestrato tra le province di Roma, Milano, Reggio Calabria e Latina all’imprenditore Sergio Gangemi, 45 anni. Il provvedimento, firmato dal Tribunale per le misure di prevenzione, è maturato sul presupposto della pericolosità sociale. Gangemi è attualmente detenuto, dopo l’arresto scattato nel giugno del 2018 perchè ritenuto responsabile, assieme ad altre tre persone, di tentato omicidio (ai danni di due imprenditori con l’uso di armi da guerra), estorsione e usura con l’aggravante del metodo mafioso. Una vicenda che è già giunta in fase dibattimentale.
I beni sottoposti a sequestro, nelle province di Roma, Latina, Milano e Reggio Calabria, riguardano 53 immobili, tra appartamenti e terreni, un opificio industriale, 5 auto, una imbarcazione, una serie di conti correnti bancari, più quote societarie e una decine di aziende. Si tratta di beni che erano intestati a prestanome, incensurati e privi di reddito proprio, messi alla guida di tali aziende perchè l’obiettivo di Gangemi, secondo gli investigatori della Finanza, era principalmente quello di occultare l’enorme patrimonio accumulato negli anni, con società che fallivano e altre che subentravano nella gestione. Lo sviluppo di segnalazioni di operazioni sospette, le acquisizioni documentali, le verifiche bancarie, e le dichiarazioni di due collaboratori di giustizia, hanno consentito agli inquirenti di ricostruire in questi ultimi mesi tutto il quadro dei beni riconducibili a Gangemi.