I Carabinieri del NAS di Latina, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, hanno smantellato un centro estetico abusivo dove venivano effettuati trattamenti invasivi senza alcuna abilitazione medica. La titolare della struttura, pur non essendo un medico, effettuava valutazioni cliniche, diagnosi e iniezioni di filler e botox su pazienti, esponendoli a seri rischi per la salute.
Le indagini hanno rivelato un modus operandi che riproduceva quello di un medico estetico. Prima di ogni trattamento, la titolare richiedeva ai clienti di compilare una scheda sanitaria in cui venivano raccolte informazioni su patologie, allergie e farmaci assunti. Tale attività è riservata esclusivamente a professionisti sanitari, ma la donna la svolgeva senza alcuna qualifica medica. Inoltre, la struttura veniva promossa attraverso il web e i social network, attirando clienti con tariffe notevolmente inferiori rispetto ai professionisti qualificati.
L’esecuzione di trattamenti estetici invasivi come il botox e i filler da parte di personale non abilitato comporta rischi significativi, tra cui reazioni avverse, infezioni e complicazioni permanenti. La condotta della titolare è stata dunque considerata come un caso di esercizio abusivo della professione medica, un reato punito dall’articolo 348 del Codice Penale.
A seguito delle indagini, la Procura ha emesso un decreto di sequestro preventivo della struttura, il cui valore è stato stimato in circa 500.000 euro. Il sequestro è stato convalidato dal Gip, e l’indagata è stata deferita all’Autorità Giudiziaria per violazione della legge.