Nel pomeriggio di ieri la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di un cittadino marocchino L.A., classe 86, pregiudicato, in attesa di regolarizzazione sul territorio italiano.
La delicata indagine, scaturita da una prima segnalazione inoltrata all’A.G. dalla Stazione Carabinieri di Latina la settimana scorsa, seguita poi dalla denuncia formalizzata in Questura sabato 23 c.m. dalla compagna del fermato, anche lei di origini marocchine e titolare di carta di soggiorno per stranieri, permetteva di ricostruire una serie di condotte violente consumate da tempo tra le mura domestiche, poste in essere dall’indagato sia nei confronti della compagna, sia nei confronti della figlia minore della coppia.
In tale contesto di sottomissione, la donna trovava la forza di palesare la situazione di grave disagio fisico e psichico cui era sottoposta da tempo, al culmine dell’ennesima lite violenta verificatasi nel primo pomeriggio di sabato scorso, alla presenza dei figli minori, quando l’uomo le scagliava contro una bottiglia grande di acqua, colpendola alla spalla. A quel punto la vittima decideva di richiedere l’intervento della Polizia mentre il compagno nel frattempo si allontanava a bordo dell’autovettura di proprietà della donna.
La donna, accompagnata in Questura denunciava i fatti, raccontando tutti gli episodi di violenza verificatisi durante la convivenza con il compagno, nei confronti del q uale palesava un evidente timore di ulteriori e più gravi aggressioni fisiche, tanto da decidere di lasciare la propria abitazione unitamente alle figlie minori. A tal proposito veniva attuato il protocollo previsto in tali casi per le c.d. “vittime vulnerabili”, interessando un centro anti-violenza ed i servizi sociali del comune di latina, tanto che la donna veniva collocata in via d’urgenza presso una struttura protetta unitamente alle sue bambine.
I gravi episodi delittuosi accertati e reiterati nel tempo indicati nell’informativa inoltrata alla locale Procura della Repubblica, determinavano il Proc. Agg. Dr. Carlo Lasperanza, all’emissione di un decreto di fermo a carico dell’indagato, al fine di interrompere la sua condotta di inaudita violenza e nel timore che lo stesso potesse allontanarsi clandestinamente dal territorio italiano. A seguito di mirati accertamenti l’uomo veniva rintracciato mentre stava rientrando presso la propria abitazione, quindi accompagnato in Questura per le formalità connesse all’esecuzione del provvedimento restrittivo, ed infine associato alla locale Casa Circondariale.