Comune di Latina e Ater parteciperanno, rispettivamente come soggetto promotore e soggetto attuatore, al bando “Qualità dell’Abitare” del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti attraverso il progetto di rigenerazione urbana “A gonfie vele”. L’azione congiunta dei due Enti è stata sancita questa mattina con la firma di un Protocollo d’intesa da parte del Sindaco Damiano Coletta e del Direttore Generale dell’Ater Paolo Ciampi.
L’accordo consentirà a Comune e Ater di concorrere congiuntamente al bando del Mit, che ha messo a disposizione fondi per riqualificare e incrementare il patrimonio residenziale sociale, rigenerare il tessuto socio-economico, incrementare l’accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, migliorare la coesione sociale e la qualità della vita dei cittadini.
L’idea progettuale è stata presentata dall’Ing. Carlo Patrizio, Docente di Rigenerazione urbana e territoriale alla Sapienza Università di Roma e incaricato dell’elaborazione del progetto.
«L’obiettivo – ha dichiarato il Sindaco Damiano Coletta – è rigenerare una zona nevralgica della città, quella a cavallo della Pontina in corrispondenza degli edifici comunemente chiamati “le vele”. Siamo proiettati in questo progetto con grande impegno per renderlo il più competitivo possibile e insieme all’Ater abbiamo intenzione di fare la nostra parte per garantire ai cittadini un diritto essenziale, il diritto alla casa, e per mettere a disposizione della collettività la fruizione di spazi pubblici. Siamo dunque nella direzione del bene comune il cui valore è assolutamente inestimabile».
«C’è grande soddisfazione – ha commentato il Commissario straordinario dell’Ater, Marco Fioravante – perché siamo al lavoro per aumentare l’offerta abitativa e allo stesso tempo per rigenerare zone che interessano centinaia di famiglie. Speriamo che questo sia soltanto l’inizio di un percorso che vedrà Ater e Comune impegnati nel ridisegnare insieme parti della nostra città pensando sempre, come ha detto il Sindaco, al bene comune».
Nello specifico, l’idea progettuale elaborata dal Prof. Patrizio «prevede una serie di interventi – ha detto il progettista – materiali e immateriali, considerando anche il valore sociale delle operazioni che verranno compiute». Una di queste è la demolizione dello scheletro dell’ex Icos e la ricostruzione di un volume che potrebbe essere destinato all’housing sociale a canone calmierato. «Ci saranno un ponte ciclopedonale sulla Pontina – ha spiegato il Prof. Patrizio – e collegamenti con le piste ciclabili. Le cosiddette “vele” saranno interessate da interventi di riqualificazione energetica e verranno allestiti orti sociali e spazi di verde attrezzato. Il progetto è ambizioso perché ha come obiettivo rigenerare una comunità di abitanti particolarmente numerosa. Stiamo inoltre somministrando ai cittadini del quartiere un questionario dal quale riteniamo possano arrivare condivisioni di idee interessanti».