Nel corso di una operazione di contrasto alle frodi fiscali, i militari della Guardia di finanza di Latina hanno eseguito un’indagine nei confronti di alcune societa’ del capoluogo pontino e operanti nel commercio delle autovetture d’importazione, che attraverso un sistema truffaldino frodavano il fisco.
Quattro persone sono state denunciate per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dell’erario. Le cosiddette ‘frodi carosello’ – spiega la Gdf – si basano su “un perverso meccanismo di interposizione di societa’, utilizzate specificamente per l’acquisto e la vendita fittizia di merci, in modo tale da dissimulare l’effettiva transazione commerciale che avviene tra due soggetti realmente operanti, con lo scopo e il vantaggio di evadere l’Iva”.
L’indagine dei finanzieri, iniziata nel gennaio 2009 sotto la direzione della Procura della Repubblica di Latina, ha puntato i riflettori su un vero e proprio mercato parallelo di autovetture: oltre 600 veicoli di diverso modello e cilindrata sono stati importati e venduti in tutto il territorio nazionale. Ogni automobile figurava acquistata da una societa’ ‘schermo’ che a sua volta rivendeva a privati o a societa’ vere, con fattura senza pero’ versare la corrispondente Iva.
Il titolare dell’ultima azienda acquirente comprava, in tal modo, l’autoveicolo dalla societa’ cartiera e nonostante non pagasse l’imposta sul valore aggiunto, usufruiva tuttavia della detrazione di imposta documentata dalla fattura di acquisto. Il meccanismo consentiva ai vari autosaloni di praticare prezzi notevolmente inferiori a quelli di mercato, ottenendo un notevole vantaggio concorrenziale, danneggiando gli altri operatori del settore.