Un tunisino di 30 anni Y.R. che ha vissuto a lungo a Latina, è stato espulso ed accompagnato nel paese di origine perché ritenuto socialmente pericoloso.
L’uomo, nel 2016, fu attenzionato dalla locale DIGOS in quanto ritenuto contiguo agli ambienti dell’estremismo di matrice islamica presenti nel capoluogo ed in particolare a soggetti radicali gravitanti nel Centro Culturale Islamico di via Chiascio.
Poiché risultò irregolare, a settembre di quell’anno fu espulso dal territorio nazionale e riaccompagnato in Tunisia.
Y.R. è emerso, successivamente, nelle indagini scaturite a seguito dell’attentato terroristico avvenuto a Berlino il 19 dicembre 2016 in quanto sospettato di aver fatto parte del circuito relazionale di AMRI Anis nel periodo che questi trascorse a Latina, nel 2015.
Lo scorso mese di maggio gli agenti della DIGOS, nell’ambito di mirati servizi di prevenzione e controllo del territorio intensificati a seguito delle risultanze investigative compendiate nell’operazione “Mosaico”, hanno nuovamente rintracciato ed arrestato a Latina lo straniero, che dalla Tunisia aveva fatto rientro in Italia nonostante l’espulsione ed il conseguente divieto di reingresso, commettendo così un reato previsto e punito dal Testo Unico delle leggi sugli stranieri.
Successivamente all’arresto, Y.R. è stato nuovamente espulso con decreto emesso dal Prefetto di Latina ed accompagnato al Centro Per il Rimpatrio di Palazzo San Gervasio (PZ), da dove è stato rimpatriato.