Giornata di agitazione ieri per l’istituto comprensivo “Emma Castelnuovo” di via Bachelet. Le aule sono rimaste deserte dopo che numerosi genitori hanno scelto di non far entrare i propri figli, organizzando una protesta pacifica davanti ai cancelli della scuola. La causa: la presenza di topi all’interno della struttura.
La mobilitazione ha avuto inizio alle 8:10, quando decine di famiglie si sono radunate fuori dal plesso, esprimendo preoccupazione per l’incolumità dei bambini. «Non possiamo accettare che i nostri figli frequentino una scuola infestata dai topi – ha dichiarato uno dei genitori presenti –. Serve un intervento risolutivo, non solo palliativi».
Non tutti, però, erano a conoscenza della protesta. Alcuni genitori, arrivati per accompagnare i figli, si sono trovati davanti ai cancelli chiusi e senza possibilità di accedere all’edificio. Una sola bambina è stata ammessa, ma è stata rimandata a casa poco dopo. Intanto, gli insegnanti, regolarmente in servizio, hanno sostenuto le ragioni della protesta, sottolineando le difficoltà causate dall’emergenza.
La situazione, che perdura ormai da giorni, ha suscitato grande indignazione. Gli escrementi dei roditori e la loro presenza nelle aree frequentate dagli alunni rappresentano una minaccia alla salute pubblica e un ambiente inadatto alla didattica.
L’amministrazione comunale ha assicurato di essere intervenuta. L’assessore all’Ambiente, Franco Addonizio, ha spiegato: «Abbiamo già posizionato trappole sia all’interno che all’esterno della scuola e durante il weekend procederemo con un intervento di derattizzazione mirata». Tuttavia, i genitori ritengono insufficiente questa risposta e chiedono soluzioni più incisive per garantire sicurezza e igiene.
Un incontro decisivo è previsto per questa mattina tra la dirigente scolastica, l’assessore Addonizio, l’assessore all’Istruzione Francesca Tesone e i rappresentanti delle famiglie. Sul tavolo, le richieste di un piano strutturale per debellare definitivamente il problema e ristabilire un ambiente scolastico sicuro.