Presso l‘ospedale Santa Maria Goretti, inserito tra i Centri del Lazio che possono utilizzare la terapia con monoclonali di recente licenziata dall’Aifa, sono stati utilizzati per la prima volta, gli anticorpi monoclonali.
La professoressa Miriam Lichtner che dirige la Uoc di Malattie Infettive, spiega che “la Regione Lazio ha dato linee ben precise, la somministrazione di questi farmaci deve avvenire in regime ambulatoriale, perché le persone che accedono devono avere altissimo rischio di progredire, ma sintomatologia scarsa se non nulla. L’ospedalizzazione esclude il trattamento. Si tratta di una terapia che offre grandi speranze soprattutto per i pazienti che si trovino in una fase iniziale dell’infezione, con scarsissimi sintomi o sintomi assenti, ma a elevato rischio di progressione grave, per patologie pregresse. Sarà il medico di medicina generale (quando individui un paziente positivo eleggibile) a compilare e inviarci una scheda. Lo farà in tempo reale, perché il farmaco deve essere dato il prima possibile. L’efficacia si vede se l’azione è precoce. Dobbiamo dare al paziente quegli anticorpi che bloccano il virus proprio nelle fasi iniziali dell’infezione, quando la persona non è ancora in grado di produrli da sola. Se lo diamo successivamente, il virus ha già fatto la sua strada e la terapia avrà scarse possibilità di successo.
Tra i pazienti pediatrici gli over 12 con Sindrome di Down o con asma severo; nella popolazione tra i 18 e i 55 anni, quelli con obesità grave o diabete scompensato, mentre nella fascia sopra i 55 anni, pazienti con ipertensione con danno d’organo, o broncopneumopatie. C’è un pannello abbastanza vasto che dobbiamo governare, perché la quantità di anticorpi che abbiamo non è proporzionale alla quantità di persone che presentano queste condizioni in questo momento epidemico.
Il trattamento richiede un tempo di circa tre ore, di cui un’ora di infusione in vena. Il farmaco viene preparato dai nostri colleghi farmacisti, la persona viene monitorizzata, poi osservata per un’ora dalla fine del trattamento e quindi rimandata a casa dove viene seguita in telemonitoraggio, da noi e dal medico di medicina generale. Questa non è una sperimentazione, è un uso del farmaco guidato dall’Aifa, quindi è un tipo di somministrazione controllata con registro e i dati trasferiti in questo registro per tirare le somme. A distanza di qualche mese sapremo che hanno un effetto eccezionale e bisognerà estenderne l’applicazione o meno. In questo momento abbiamo quelli della Ely Lilly (prodotti dalla Bsp a Latina Scalo). Poi arriveranno due anticorpi combinati e anche il Regeneron”.