A seguito di indagini dirette dalla Procura ordinaria di Latina, questa mattina il personale della Squadra Mobile di Latina ha tratto in arresto, in esecuzione dell’ordinanza applicativa di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Latina, il 23enne Ferdinando Di Silvio detto “Prosciutto”, in quanto ritenuto responsabile di estorsione in concorso col fratello Antonio Di Silvio detto “Patatino”, già tratto in arresto in flagranza del medesimo reato.
L’emissione da parte del Giudice delle indagini preliminari della misura cautelare in carcere nei confronti di Ferdinando Di Silvio costituisce l’epilogo dell’attività di indagine avviata a seguito dell’arresto del fratello “Patatino”, fermato quest’ultimo nella flagranza del reato, lo scorso 27 agosto, subito dopo aver consumato una rapina ed un tentativo di estorsione nei confronti di un soggetto che aveva accumulato un presunto debito di 2.500 euro.
In quella circostanza, “Patatino” si era presentato presso l’abitazione del presunto debitore, a Campo Boario, e aveva minacciato il fratello di quest’ultimo puntandogli una pistola alla testa, subito dopo essere sceso in strada, trovatosi in presenza del presunto debitore, lo aveva minacciato facendogli intendere di essere armato e gli aveva intimato di saldare il debito, incurante del fatto che la vittima rispondesse che non era con lui che lo aveva contratto.
Le indagini che da tale evento hanno preso spunto, hanno permesso di riscontrare, anche col ricorso ad attività di natura tecnica, il concorso nel reato anche dell’odierno destinatario della misura cautelare in carcere, ossia Prosciutto, facendo in buona sostanza emergere che quest’ultimo, intervenuto sul posto su richiesta del fratello, aveva preso parte attiva al tentativo di estorsione, usando personalmente violenza sulla vittima, colpendolo al volto e causandogli lesioni che la parte offesa non denunciava per espresso timore di ulteriori e peggiori ritorsioni.
Per tali fatti, è stata oggi eseguita l’ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere nei confronti di “Prosciutto” che è stato ristretto presso la casa circondariale di Latina a disposizione della Autorità Giudiziaria.
“Prosciutto” e “Patatino” sono membri della famiglia DI SILVIO, entrambi già pregiudicati, e figli di Giuseppe Di Silvio detto “Romolo” attualmente ristretto in carcere in espiazione di una lunga pena detentiva poiché condannato con sentenza definitiva per l’omicidio di Fabio Buonamano nel corso della Guarra Criminale andata in scena nel 2010 tra le fazioni rom Ciarelli/Di Silvio e la mala latinense.
Vale la pena evidenziare come l’attività di indagine si sia sviluppata senza alcuna collaborazione da parte delle vittime, rimaste in silenzio poiché evidentemente timorose della forza intimidatrice espressa dalla famiglia d’origine dei due giovani Di Silvio, clan ben conosciuto protagonista, con le sue famiglie, di gravissimi episodi criminosi nell’arco degli ultimi anni a Latina.