La bara di Emiliana ancora non era entrata in chiesa per i funerali e già i due cugini, quelli che avevano convinto Emiliana ad andare a Terracina, sono stati scarcerati e sono anche loro ai domiciliari.
«Mamma, ho sempre paura di trovarmelo alle spalle; non ci penso che sta a Terracina». Parole rotte da un pianto rabbioso: sono quelle di Luisa Falanga, mamma di Emiliana Femiano, uccisa con 66 coltellate nella notte fra domenica e lunedì dal suo ex fidanzato, Luigi Faccetti, lo stesso che a dicembre dell’anno scorso già tentò di uccidere la ragazza con 14 coltellate. La donna parla in diretta ai microfoni di «Pomeriggio sul 2», magazine di Rai2, poco dopo il termine della cerimonia funebre per l’estremo omaggio alla figlia, nella chiesa monumentale del Carmine, a Napoli.
«Vi prego signori giudici, vi scongiuro affinchè la mia Emiliana riposi in pace e ottenga giustizia. Il mio appello è rivolto a chi giudicherà Luigi Faccetti, l’assassino di mia figlia. Chiedo che venga condannato all’ergastolo affinché nessuna altra mamma abbia a soffrire le pene che sto soffrendo io».
Ma la donna ne ha anche per il magistrato che concesse il beneficio degli arersti domiciliari a Falcetti: «Perché – dice la donna – il giudice non ha letto bene le carte e nove mesi fa ha fatto uscire il mostro dal carcere. Ha dato la possibilità a quell’individuo di riuscire nelle sue intenzioni. È sempre stato un uomo cattivo, io lo avvertivo, ma non avrei mai pensato che fosse arrivato a tanto: mi sembra di assistere a un film degli orrori. Come si fa ad arrivare a tanto: mi ha ucciso Emiliana con 66 coltellate. Anche l’altra volta, l’anno scorso, l’intenzione era chiara: voleva uccidere Emiliana. Ma mia figlia si salvò soltanto grazie all’intervento del vigilante del palazzo e perché l’ospedale Loreto Mare è a poche decine di metri da casa nostra».
E ulteriore motivo di dolore per Luisa Falanga è la notizia della scarcerazione dei possibili complici di Faccetti: «La bara di Emiliana ancora non era entrata in chiesa e già i due cugini, quelli che avevano convinto Emiliana ad andare a Terracina, sono stati scarcerati e sono anche loro ai domiciliari. Mia figlia lo diceva sempre: “Mamma ho paura, me lo sento sempre alla mie spalle” e io le rispondevo che era il caso che si facesse aiutare da un medico, era una psicosi la sua. Ma quale psicosi: aveva ragione la figlia mia – e scoppia a piangere, non riuscendo più a trattenersi».