Mareggiate ed erosione. È allarme sulla costa laziale: oltre un milione di metri cubi di sabbia sono spariti dalle spiagge, mangiati dal mare. Da Ostia a Sabaudia, solo quest’estate sono stati inghiottiti altri cinquanta metri di arenile. A Fiumicino ce ne sono 30 in meno, e l’acqua è arrivata nei ristoranti a ridosso della spiaggia. Ancora, a Torvajanica gli uomini della capitaneria di porto sono stati costretti a chiudere 400 metri di battigia per uno scalino di sabbia di due metri. A Terracina, su 16 chilometri di costa, l’allarme erosione è scattato su 10. E mentre il mare continua ad avanzare macinando chilometri di costa sabbiosa, nelle casse della Regione Lazio 5 milioni di euro sono fermi da tre anni in attesa di essere investiti in opere per il ripascimento.
“A Ostia, dallo stabilimento Gambrinus fino alla Vecchia Pineta – dice Ruggero Barbadoro, presidente della Federazione italiana balneari – la costa è in grave sofferenza, solo quest’estate 50 metri in meno. La Regione non trova il progetto adeguato. A ottobre – conclude – dovrebbe uscire un bando ma, se non si interviene entro novembre, rischiamo di perdere altra sabbia”.
Sulle spiagge di Fiumicino la situazione quest’inverno era talmente grave che è dovuta intervenire l’amministrazione. Durante una mareggiata infatti l’acqua era arrivata dentro i ristoranti, solo applicando la procedura della somma urgenza è stato possibile effettuare il ripascimento e rimettere la sabbia sulla spiaggia. “Ma le nostre spiagge stanno scomparendo, quest’anno abbiamo 30 metri in meno – denuncia Ombretta Fabbri, presidente degli stabilimenti di Fiumicino – siamo stati costretti a ricorrere alla somma urgenza, ma sono anni che chiediamo aiuto alla Regione per risolvere il problema. Non ci hanno mai ascoltati”.
Anche a Torvajanica, verso Campo Ascolano, la fettuccia segna 30 metri in meno di spiaggia. Ad Anzio la situazione sembra invece essersi aggravata ulteriormente proprio quest’estate quando due stabilimenti sono rimasti completamente senza spiaggia. Solo i 5 metri di battigia ha risparmiato il mare. E anche qui si attendono gli interventi. “C’è un vecchio progetto – spiega Daniela Direnzoni portavoce dei gestori degli stabilimenti – e dicono che inizieranno a ottobre la prima fase dei lavori. Ma oramai è tardi, la spiaggia non c’è più”. A Sabaudia infine, negli ultimi due anni è sparita quasi metà della spiaggia: il 40% in meno su tutto il tratto di costa. E qui , per riportare la sabbia c’è un progetto pilota, il “Tecno Reef”, che prevede anche la ricostruzione della barriera marina. Ma, è stato finanziato solo in parte dalla Regione. “I risultati sono buoni ma dobbiamo interrompere il progetto perché non ci sono i soldi – dice Mario Gangi, responsabile degli stabilimenti – e non abbiamo alternative”. (repubblica.it)