Non avevo mai letto prima d’ora questo autore, che ho avuto la possibilità di conoscere durante la conferenza di presentazione del libro, avvenuta durante Giallolatino.
Proprio la conferenza ha animato la mia vorace curiosità che si palesa di fronte ad autori a me sconosciuti e questo mi ha spinto ad acquistare il libro.
Il romanzo ci racconta di uno scrittore di gialli, Giulio Leoni (omonimo dell’autore), che viene contattato da Ermete Cimbro e sua figlia Amaranta.
I due propongono al protagonista di cercare per loro conto una formula scritta da un certo Gerolamo Martini. Lo sconosciuto matematico ipotizzava che gli eventi che accadono nell’universo si ripetano con una certa frequenza e proprio mediante questo studio, era riuscito a formulare una sequenza, la quale permetteva di calcolare il ripetersi di questi eventi e
perseguire il poco nobile scopo di sbancare i casinò di mezzo mondo. Di tale formula, sostiene il dottor Cimbro, era entrato in possesso un suo zio Aristotele Cimbro, che con essa si era arricchito.
Così Giulio, nonostante un forte scetticismo iniziale, parte alla ricerca della formula Martini, e con il passare del tempo diventerà sempre più una caccia al tesoro, in lungo e largo per Roma, che lo porterà ad incontrare personaggi bizzarri e ameni, finché la sua ricerca non si intreccerà con D’Annunzio e la questione fiumana, altro tema caro all’autore e colonna
portante di un altro suo romanzo.
Devo dire che non mi è dispiaciuto per niente nonostante sia il solito giallo, di cui è pieno il panorama italiano e mondiale. Cosa lo rende differente? Il racconto ben scritto e senza fronzoli perciò molto diretto, ogni descrizione va al punto e non è fine a se stessa. Oltre a stimolare la mia curiosità verso la questione fiumana, argomento di cui si sa poco e se
ne parla meno.
I personaggi in cui si imbatte il protagonista, sembrano singolari e fuori dal tempo. Il più enigmatico è senza dubbio Amaranta, la protagonista femminile. Come spiegato dall’autore durante la conferenza stampa di presentazione, lei rappresenta il suo canone di bellezza femminile. Ricorda Rita Hayworth nel film Gilda, ma durante il libro assume diversi aspetti e sfaccettature.
Il suo stesso nome, ha molti significati. Amaranta può riferirsi al colore amaranto, ma vuole anche dire “immortale”, oppure “fiore che non appassisce”. Leggendo il libro poi si capirà meglio perché l’autore abbia fatto questa scelta.
Inoltre ho sentito molto vicino a me questo romanzo ambientato a Roma.
Conosco bene sia molti dei luoghi accennati, come la stazione Termini o la biblioteca Nazionale, sia alcune delle situazioni che sono all’ordine del giorno, come gli ambulanti che vendono ombrelli e ti si piazzano di fronte appena scendi dal treno in un giorno di pioggia.
Questo mi ha permesso di immergermi completamente dentro l’atmosfera del libro e di seguire il protagonista nella sua caccia alla “Sequenza Mirabile”.
“La Sequenza Mirabile” di Giulio Leoni, Ed Mondadori, 258 pag, prezzo 9,50 €
Voto: 7,5 / 10
Recensione a cura di Reader’s Bench www.readersbench.blogspot.com