Presentazione domenica 8 ottobre al MUG – Museo Giannini a Latina – dalle 17 della mostra dedicata a Valentin Timofte e del libro “L’ITALIA E LA GUERRA FREDDA Esuli dall’Est, una storia di fughe e accoglienza nel Campo profughi di Latina”, di Emanuela Gasbarroni.
Sabato 7 ottobre alle 19 proiezione del film “Fuga per la libertà” al Festival internazionale del cinema Colombia migrante“ a Roma e in altre 7 città italiane
Presente agli appuntamenti Linda Vodopija, scrittrice e giornalista svedese che sta scrivendo un libro sull’argomento.
Una mostra su Valentin Timofte e un libro, con un focus sugli artisti, sarà l’occasione per parlare del campo profughi di Latina, che ha ospitato dal 1957 – all’indomani dell’invasione dell’Ungheria – fino al 1989 – caduta del muro di Berlino – circa 100 mila rifugiati che scappavano dai paesi dall’est.
Il doppio appuntamento è per l’8 ottobre al Mug Museo Giannini di via Oberdan 13 a Latina dove, a partire dalle ore 17, ci sarà l’inaugurazione della mostra di quadri di Valentin Timofte e a seguire alle ore 18 la presentazione del libro “L’Italia e la guerra fredda – Esuli dall’est, una storia di fughe ed accoglienza nel campo profughi di Latina” di Emanuela Gasbarroni. Introduce l’artista Massimo Pompeo che ha avuto una lunga frequentazione con gli artisti ospiti del campo.
I quadri esposti di Valentin Timofte, artista rumeno arrivato al campo profughi negli anni ‘70, sono prevalentemente della collezione privata di Luigi Ferdinando Giannini e di altri collezionisti privati di Latina.
Luigi Giannini racconterà l’amicizia con l’artista, che decise di restare a Latina, dove fu attivo nella scena culturale locale fino al 2005 quando morì per cause naturali. Giannini lo aveva conosciuto alla Galleria Consorziale di Latina e aveva comprato suoi quadri. Da lì era nata un’amicizia
“Aveva tanta dignità, tanto orgoglio, tanta voglia anche di continuare a sognare per guardare in avanti – racconta Giannini – era un accademico in Romania, un uomo profondamente colto, molto preparato anche sulle tecniche pittoriche, sulla conoscenza degli artisti. Aveva una forte personalità e c’era qualcosa in più che rendeva anche piacevole stargli vicino. Molti professionisti, ma non solo di Latina, che sono entrati in contatto con lui, ma anche molti artisti avevano grande rispetto e ammirazione per Valentin Timofte. Valentin aveva condiviso lo studio con Pietro Piccoli e Antonio Farina, in corso Matteotti. È singolare che due artisti di Latina e un artista romeno si mettano insieme per condividere uno studio, non solo per le spese, ma anche per lavorare e per organizzare mostre.”
La testimonianza di Giannini è raccolta insieme a molte altre nel volume “L’Italia e la guerra fredda – Esuli dall’est, una storia di fughe ed accoglienza nel campo profughi di Latina”, che verrà presentato con l’autrice Emanuela Gasbarroni insieme a Massimo Pompeo, docente, artista e incisore molto attivo nell’ambiente culturale di Latina, che racconterà la sua importante esperienza con gli artisti ospiti del campo.
Le letture delle testimonianze saranno lette dall’attore Nino Bernardini.
L’ obiettivo è quello di raccontare l’importantissima pagina di storia recente italiana che pochissimi conoscono, tentando di restituire la complessità umana, esistenziale, geopolitica ed etica che ha animato quello spazio per circa 40 anni.
L’autrice ha lavorato a lungo alla copiosa documentazione dell’Archivio di Stato, per rintracciare le persone che hanno vissuto la fuga e l’esilio, che vi hanno lavorato, ritrovando anche suggestivo materiale fotografico e filmati dell’epoca. Il libro è edito da Tau edizioni e sostenuto da Fondazione Migrantes.
Vi sarà anche una vera e propria sorpresa con la presenza di Linda Vodopija, scrittrice e giornalista svedese.
La donna, dopo aver visionato una foto di fine anni ’50, pubblicata sulla pagina fb dedicata al campo profughi di Latina, che ritrae una grande sala affollata di bambini e alcuni adulti, ha riconosciuto tra i bambini la mamma e tra le giovani donne la nonna, che erano al campo dopo essere andata via dalla ex Juogolavia.
La Vodopija, che sta scrivendo un libro su questa vicenda familiare di fuga ed esilio, sarà a Latina dal 5 all’8 ottobre per visitare il campo e ricostruire una tappa fondamentale dell’allontanamento dei genitori. La donna sarà presente anche alla proiezione del film “Fuga per la libertà” sullo stesso argomento sempre per la regia di Emanuela Gasbarroni, sabato 7 ottobre alle 19 nell’ambito del “FESTIVAL DEL CINEMA COLOMBIA MIGRANTE“ a Roma e in altre 7 città italiane presso la sede AAMOD – FONDAZIONE ARCHIVIO AUDIOVISIVO DEL MOVIMENTO OPERAIO Via Ostiense 106. Il film ha avuto la nomination nella cinquina, come miglior documentario al Globo d’oro 2018, e’ stato invitato a molti festival e ha vinto numerosi premi.
L’Alto Commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite, la Fondazione Migrantes, l’O.I.M. (organizzazione Internazionale delle Migrazioni) e la Robert F. Kennedy Human Rights Europe Foundation hanno concesso il patrocinio.