È passato poco più di un mese da quando ha riaperto i battenti, ma sembra che da quel lontano 1932, il Bar Poeta di Latina non abbia mai smesso di esistere. In centro si respira un’aria nuova. E piazza del Popolo è tornata ad essere quella di un tempo: un luogo di aggregazione, un punto di riferimento, una vetrina per l’intera città.
Nei locali completamente rinnovati (sotto gli occhi attenti della Soprintendenza ai Beni Culturali) che un tempo accoglievano avventori illustri e custodivano aneddoti rimasti nella storia di questo esercizio, il Bar Poeta è tornato ad essere il luogo d’incontro di sempre.
Com’è noto, alla base delle procedure per l’affidamento in concessione dei locali, l’Amministrazione Comunale ha sottolineato l’importanza di dotare la Piazza di un esercizio commerciale che ravvivi il centro storico, non solo attraverso l’attivazione di un servizio di ristoro ma anche con la realizzazione di eventi e iniziative socio-culturali, da un lato tesi ad innovare e rivitalizzare la città e, dall’altro, a sensibilizzare la cittadinanza verso il recupero e la riscoperta delle proprie radici, per rafforzare un nuovo e più forte senso di appartenenza.
A tal proposito, la mostra attualmente allestita all’interno dei locali, pone l’accento proprio sull’importanza di quei valori – troppo spesso dimenticati – che vogliono la seppur breve storia di questa città, come un punto di riferimento assoluto nel panorama nazionale italiano.
In questa prima mostra (visibile fino a domenica 8 maggio), Marcello Scopelliti, attraverso lo strumento fotografico, fornisce un denso resoconto del quartiere Nicolosi, regalandoci una visuale toccante e personalissima che rivela un quartiere popolare dal volto multietnico.
Una “quadreria” allestita in modo apparentemente disordinato, ma che invece segue un rigoroso gioco di rimandi geometrici e visivi, in cui gli scatti, già gonfi d’enfasi, sono esaltati ancor più dall’uso di cornici d’epoca.
Il Quartiere Nicolosi è il più vecchio quartiere operaio di Latina, che fu realizzato per ospitare le maestranze impegnate nella bonifica e nell’edificazione della città, prevalentemente famiglie immigrate dal nord est.
Un classico esempio di architettura razionalista, che e fu progettato come luogo teso ad implementare la socializzazione tra i nuovi arrivati: panchine, spazi verdi, muretti, addirittura lo stenditoio comunale. E questa concezione dello spazio pubblico permette ancora oggi a molte persone di trascorrere gran parte delle giornate all’aperto, spesso di diversa lingua e cultura, restituendo alla strada quella funzione sociale che sempre più spesso le viene negata altrove, e spingendo i nuovi arrivati in una comunità inclusiva dove il germe della “paura del diverso” fanno sempre più fatica a penetrare.
Marcello Scopelliti, è fotografo freelance dal 1984. Un suo reportage sul terremoto di L’Aquila, realizzato per il Consiglio dei Ministri, è stato premiati al PX3 di Parigi nella sezione libri.
Ha partecipato a diverse mostre fotografiche, e in Italia è rappresentato dalla Galleria Romberg Arte Contemporanea.
Il programma degli eventi interni al Bar Poeta di Latina, proseguirà, fin già dal prossimo appuntamento, con la realizzazione, in collaborazione con il Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino, di mostre e approfondimenti culturali.
Per la letteratura infine, segnaliamo che Giovedì 21 Aprile, alle ore 18, sarà presentato il volume dal titolo “33 salti nella storia – Tradizioni, aneddoti e cultura della provincia di Latina” attraverso i racconti di 25 autori. A cura dell’editrice Andromeda.