Pennacchi ha dedicato la vittoria agli operai della Nexans, al fratello Gianni scomparso qualche mese fa.
Antonio Pennacchi, con “Canale Mussolini” casa editrice Mondadori ha vinto il Premio Strega. Se lo è aggiudicato dopo un’appassionante sfida all’ultimo voto con la debuttante ventiseienne Silvia Avallone, autrice di “Acciaio” (Rizzoli): 134 a 129. Terzo Paolo Sorrentino, noto regista cinematografico, “Hanno tutti ragione” (Feltrinelli) voti 59. Matteo Nucci, con “Sono comuni le cose degli amici”, Ponte alle Grazie, è giunto quarto con 38 voti. A completare la cinquina della sessantaquattresima edizione dell’ambito riconoscimento letterario Lorenzo Pavolini, autore di “Accanto alla tigre”, Fandango, 32 voti, dedicato al gerarca fascista suo nonno.
Pennacchi, operai in fabbrica fino a 10 anni fa, ha dedicato la vittoria agli operai della Nexans, al fratello Gianni scomparso qualche mese fa e alla sua nipotina in arrivo. Il romanzo che l’ha reso famoso è stato “Il fasciocomunista”, da cui fu tratto il film “Mio fratello è figlio unico” di Daniele Luchetti che, a sua volta, ha ripreso il titolo di un’indimenticabile camzone di Rino Gaetano. “Canale Mussolini” parla dellimmigrazione di una famiglia veneta nell’Agro Pontino fatto bonificare durante il fascismo e delle condizione drammatiche della vita di allora per le povere famiglie. Pennacchi, a sua volta di immigrazione veneta, è nato a Latina sessant’anni fa.