Sono oltre centomila le persone che in corteo sfilano per le strade di Latina nella “XIX giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, organizzata dall’associazione Libera.
La stima è stata fatta dagli organizzatori e dalle forze dell’ordine. “Siamo venuti qui per affetto, stima e riconoscenza per questo territorio, qui ci sono belle persone e belle risorse. Siamo venuti per cercare verità per don Cesare Boschin e tanti altri e per non dimenticare che le organizzazioni mafiose attraversano tutto il territorio e anche l’Agro Pontino”. Sono le prime parole di don Ciotti nella Giornata della memoria. Don Ciotti, alla testa del lungo corteo partito da via Isonzo, ha voluto sottolineare di aver “trovato migliaia di ragazzi. Qui c’è un’Italia intera che si è data appuntamento”, ricordando che ieri “il Papa è stato chiaro: piangete e convertitevi, in ginocchio chiedo di cambiare vita”. Tre i maxi schermi allestiti per seguire gli eventi: uno in piazza San Marco, uno in viale Italia e uno in piazza del Popolo.La Giornata della Memoria e dell’Impegno ricorda tutte le vittime innocenti delle mafie. Oltre 900 nomi di vittime innocenti delle mafie, semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perchè, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere.‘Ma da questo terribile elenco – sottolinea Libera – mancano tantissime altre vittime, impossibili da conoscere e da contare’.Al corteo, con Don Ciotti, si sono uniti anche il presidente del Senato Pietro Grasso, il procuratore Giancarlo Caselli, la presidente della commissione antimafia Rosy Bindi, il vescovo di Latina Monsignor Mariano Crociata, numerosi parlamentari pontini e il sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi. E’ atteso l’arrivo del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Grasso, ex procuratore antimafia, è arrivato accompagnato dai massimi esponenti delle forze dell’ordine tra cui il questore Alberto Intini, il comandante della Guardia di Finanza Giovanni Reccia e il comandante provinciale dei carabinieri Giovanni De Chiara.Il momento clou della giornata sarà in piazza del popolo con gli interventi dei relatori che precederanno il saluto finale di Don Ciotti. Sul palco a pedali allestito nel cuore della città saranno scanditi i nomi delle vittime della mafia. Si prosegue poi nel pomeriggio e nella serata con numerosi seminari, spettacoli e mostre. “La mafia è anche nell’Agro Pontino”
“Le nostre antenne di cittadini e associazioni ci dicono che qui le mafie non sono infiltrate, sono presenti. Fanno i loro affari nel settore dell’economia e della finanza. Se fosse solo un problema di criminalità basterebbero le forze dell’ordine ma è anche un problema di case, di povertà e di politiche sociali”. Sul caso rifiuti e sulle dichiarazioni del pentito Schiavone, don Ciotti ha ricordato che “si sapeva da vent’anni, mi sono stupito di chi si è stupito. Boschin vedeva tutto questo dalla sua finestra e della sua morte non sappiamo ancora la verità. Non c’è strage in Italia di cui si conosca la verità”.