“Latina la seconda città del Lazio per casi registrati di tumore; Aprilia la quinta. Minor incidenza nel Sud Pontino.”
Una delle malattie più temute del secolo è proprio il cancro. Qualunque organo esso attacchi, la sua diagnosi è tra le più temute. Combatterlo non è semplice, anche se, ad oggi, non risulta più essere una sfida impossibile.
Andiamo a vedere in che modo questa malattia colpisce la nostra provincia, consultando alcuni dati, parte dei quali resi noti dal Registro Tumori di Latina, struttura impegnata nella raccolta di informazioni sui malati di cancro residenti nel nostro territorio.
La frequenza con cui vengono diagnosticati i tumori è ogni anno in media di circa 6 nuovi casi ogni 1.000 uomini e 5 casi ogni 1.000 donne.
I tumori più frequenti
Tra gli uomini prevale in provincia di Latina ancora il tumore del polmone che rappresenta il 16,8% di tutti i tumori diagnosticati (e il 30% di tutti i decessi oncologici) ; seguono il tumore della prostata (15%), il tumore del colon-retto (13,9%), il tumore della vescica (11,7%) e il tumore dello stomaco (4%). Tra le donne, il tumore della mammella è il più frequente, rappresentando il 26,4% di tutti i tumori, seguito dai tumori del colon-retto (12,2%), della tiroide (7,7%), da noi al terzo posto mentre è solo il sesto a livello italiano; a seguire quello del polmone (5,9%) e del corpo dell’utero (4,8%).
Il numero di decessi causati dal silenzioso killer
La frequenza dei decessi causati dai tumori nella provincia di Latina è, in media, ogni anno, di circa 3 decessi ogni 1.000 uomini e di circa 2 decessi ogni 1.000 donne, anche se la tendenza sembra andare aumentando.
I tassi crescono notevolmente con l’età e raggiungono un picco nelle fasce anziane: i tumori colpiscono soprattutto il paziente anziano e si registra una più alta manifestazione della malattia nei soggetti di sesso maschile.
Principali cause del tumore
Il cancro ha, tra le sue cause, una combinazione di diversi fattori: interni quali mutazioni genetiche, ormoni, funzionalità dell’apparato immunitario e fattori esterni, legati sia all’ambiente (p.es., esposizione ad agenti infettivi, prodotti chimici o radiazioni) sia allo stile di vita del soggetto (p.es., dieta, sedentarietà ed abitudine al fumo). Sulla base delle conoscenze attuali, si stima che la maggior parte dei tumori siano causati dal fumo di sigarette, da errata alimentazione, dall’abuso di alcool, obesità e inattività fisica e pertanto potrebbero essere prevenuti. Altri tumori sono correlati ad agenti infettivi e potrebbero essere prevenuti cambiando stile di vita o debellando l’agente infettivo. Inoltre la partecipazione ai programmi di screening permette un controllo costante e diagnosi di lesioni tumorali in stadi precoci e più facilmente aggredibili dalla chirurgia e dalle terapie mirate.
Mortalità
Dall’ esame dei dati disponibili, emerge un aumento della mortalità per la totalità dei tumori globalmente intesi nella provincia di Latina. Dopo il 2009, in particolare, si assiste nella provincia a un aumento del tasso di mortalità dovuta a un tumore, anche se non particolarmente significativo ( 3.164 casi di tumore nel 2010, contro i 3.282 del 2017) .
Appaiono, poi, in lieve crescita, nel genere femminile, soprattutto il tumore del polmone e del colon retto, mentre il tumore della tiroide che aveva fatto registrare un costante e deciso aumento fino al 2007, sembra rallentare la sua crescita, pur mantenendo tassi di incidenza tra i più alti in Italia.
Il gradiente geografico: percentuale minore di tumori al Sud
Per quanto riguarda l’incidenza, in entrambi i generi, si osserva ancora un forte gradiente geografico con livelli che si riducono dal Nord al Sud. Più precisamente il tasso d’incidenza standardizzato (sulla popolazione europea) è, per il totale dei tumori, tra gli uomini più basso del 7% al Centro e del 6% al Sud rispetto al Nord e del 4% e del 16% per quanto riguarda le donne. Questo gradiente può riconoscere varie cause, legate sia a modelli di vita propri di un passato ancora compatibile con la latenza oncologica, sia con una minore esposizione ai fattori cancerogeni al Sud, o ancora, al persistere di maggiori fattori protettivi sempre al Sud (stile di vita alimentare, fattori legati alla vita riproduttiva, ecc.).
Anche all’ interno della nostra provincia si può notare questa differenza: nel sud-pontino ci si ammala di meno. Sia i tassi di incidenza che di mortalità sono significativamente più alti nei distretti di Latina, Cisterna e Aprilia, rispetto ai comuni del Sud (Distretti Formia-Gaeta e Terracina-Fondi).
Latina, seconda città nel Lazio per numero di Tumori
Inoltre, Latina è risultata essere la seconda città del Lazio per numero di tumori (709 casi), mentre Aprilia la quinta (419 casi ); e proprio nel distretto della Asl di Latina sono aumentati rispetto agli scorsi anni i casi oncologici registrati : si contavano 3.164 casi di tumore nel 2010, mentre nel 2017 si è giunti a 3.283.
Tumore infantile
Nei casi di tumore infantile non si apprezzano grosse differenze tra i due sessi. In media ogni anno si ammalano per la prima volta di un tumore circa 11 maschi e 8 femmine sotto i 15 anni nella nostra provincia, mentre sono circa 200 i pazienti prevalenti che necessitano di cure e controlli. Cause di morte più frequenti per tumore fino all’età di 14 anni sono le leucemie linfatiche acute.
La scelta di far curare altrove i propri figli
Per le cure dei propri bambini le famiglie scelgono in prevalenza gli ospedali fuori della ASL di Latina: nel 90% dei ricoveri registrati per i trattamenti dei tumori in età infantile, i genitori si sono rivolti a strutture per la maggior parte romane. Sui casi registrati, la metà si ricovera presso l’Ospedale Bambin Gesù di Roma, un 10% al Policlinico Gemelli, talvolta persino fuori Regione.