Il “gesto eclatante” che aveva annunciato Stefano Puzzer sui social si è sostanziato in un sit in a Roma, in quella Piazza del Popolo che è un po’ il simbolo di tutte le battaglie sociali dell’Italia repubblicana.
Puzzer si è presentato in piazza armato di un tavolino e di alcune sedie e ha dichiarato sui social di aspettare la risposta del governo alle richieste già a suo tempo formulate dai portuali e, facendosi interprete del variegato mondo “No Green Pass”, anche dell’insieme dei manifestanti che sono scesi nelle piazze italiane per esprimere la loro contrarietà al lasciapassare verde.
L’assalto alla sede della Cgil è stata la “tempesta perfetta” che ha consentito al Ministero degli Interni e quindi al governo Draghi, di scatenare una repressione violenta verso ogni tipo di espressione di protesta. La conferenza stampa del governatore del Friuli Fedriga (sempre più legato alla linea “draghiana” di Giorgetti) che ha annunciato il divieto di di fatto per le manifestazioni “No Pass” nei capoluoghi regionali, non è un unicum, in tutta Italia si moltiplicano decisioni simili.
A quale livello di autoritarismo possa oramai arrivare il governo tecnocratico Draghi lo abbiamo visto ieri a Roma. Stefano Puzzer non aveva convocato nessuna manifestazione in piazza del Popolo. La sua presenza aveva ovviamente condotto alcune decine di persone (in una piazza che ne può contenere decine di migliaia) che erano venute per abbracciarlo, parlargli, ringraziarlo. Le persone convenute, il tavolino aperto e le cinque sedie appoggiate al muro, sono bastate alla questura di Roma per fermare Puzzer, tenerlo in questura per cinque ore e comminargli un Daspo che gli mpedirà di andare nella Città Eterna per un anno. Sembra che le forze dell’ordine abbiano contestato al portuale il reato di “manifestazione non autorizzata”. Piazze interdette, denunce arbitrarie, idranti, lacrimogeni e manganelli, questa è la Repubblica del governo Draghi.
Tanto per capire la differenza di trattamento tra le persone che veramente rappresentano il lavoro e gli italiani e i simboli prefabbricati dallo stesso sistema mainstream, basta riflettere su alcune immagini: la foto qui sotto ritrae Stefano Puzzer arrivato in piazza del Popolo a Roma. Un’immagina gandhiana, in linea con il comportamento sin qui seguito dal leader dei portuali. Questo sit in ha provocato il fermo e l’espulsione da Roma di Puzzer.
Qui invece è ritratta Greta Thunberg in una delle sue tradizionali proteste a favore del clima:
Per lei invece onori e ricchezza:
Sia Puzzer che Greta avevano manifestato da soli in perfetto stile ghandiano, eppure il primo è stato trattato come un criminale e la seconda è stata ricevuta dai grandi della terra e riempita di allori.
La verità di tutta questa vicenda è che il sistema dell’informazione mainstream si sceglie i finti avversari, usa (pagandoli in maniera “discreta”) delle caricature di estremisti, ogni qual volta serve agitare lo spauracchio dell’eversione nera (all’uopo anche di sinistra), per poi procedere alla repressione. Il nuovo regime non si fa scrupolo di strumentalizzare la pandemia per arrivare a tappe forzate a un regime tecnocratico dove la democrazia rimarrà soltanto un orpello per le feste di rito.
La Costituzione italiana è stata fatta a brandelli.
Dott. Stefano Salmè