Stando a quanto riportano le ultime notizie, sembra concretizzarsi il rischio di un razionamento del diesel, derivante da quanto sta accadendo in Ucraina, ma soprattutto dalle pesanti sanzioni europee imposte alla Russia che, d’altro canto, annuncia tagli alle esportazioni.
Le conseguenze potrebbero essere davvero importanti: se, infatti, la Russia taglierà effettivamente le esportazioni di diesel verso l’Europa del 15%, come annunciato, le disponibilità di carburante sarebbero ridotte e si andrebbe incontro ad un necessario razionamento dello stesso, con il rischio di bloccare le auto.
Le ultime notizie parlano di possibili tagli di esportazioni fino a tre milioni di barili di petrolio al giorno e considerando che l’Europa importa la metà del suo diesel dalla Russia e l’altra metà dal Medio Oriente e che dalla Russia si preparano tagli, per evitare di rimanere senza, si rischia ilc razionamento del diesel che implicherebbe il contestuale rischio del blocco delle auto, considerando il maggior consumo del diesel rispetto alla benzina nel nostro Paese.
Il decreto taglia prezzi che prevede un taglio di 25 cent sui carburanti è entrato in vigore ma è caos: i distributori non hanno ancora adeguato i nuovi prezzi ai tagli stabiliti dal governo e si tratta di tagli su benzina, diesel e metano che non sarà per sempre ma di durata per un solo mese.
E’ entrato il vigore il 22 marzo il decreto taglia costi-carburanti ed essendo in vigore un mese terminerà il prossimo 22 aprile, ma la delusione e le polemiche dilagano considerando che non sono ancora stati effettivamente ridotti i prezzi, per cui si dovrebbe godere degli sconti meno del tempo previsto, a meno che il governo non intervenga di nuovo con ulteriori chiarimenti.