Come è noto le prefetture hanno adottato i documenti operativi dell’ordinanza del ministro della Salute del 24 dicembre 2020 che limitatamente al periodo 7-15 gennaio riduce la presenza in classe al 50%, e con possibilità di scaglionare l’ingresso e le possibili uscite dalle lezioni fino alle 16 e, a turno, anche il sabato.
Secondo quanto pubblicato sul sito del ministero dell’Interno “le soluzioni, calibrate anche in modo variabile, prevedono: la differenziazione degli orari di ingresso e di uscita dagli Istituti scolastici, articolata in due fasce (prevalentemente 8-14/10-16); la flessibilità in entrata (ad esempio, 7,45-8,00; 9,30-9,45); l’articolazione delle attività didattiche in 6 giorni, con frequenza il sabato, a turno; la riduzione a 45/50 minuti dell’ “ora scolastica” e, quindi, delle singole lezioni”.
Nello stesso aggiornamento del ministero si fa riferimento ai trasporti, che sembra essere il punto debole della diffusione del Covid, per i quali “sono state messe a disposizione le risorse finanziarie destinate a coprire i costi dei servizi aggiuntivi per potenziare, in modo corrispondente alla predetta percentuale del 75 per cento, il sistema dei trasporti in termini di mezzi e di kilometri percorsi (oltre 300 milioni di euro).