Perché la Germania sospende il vaccino AstraZeneca? Il Fatto Quotidiano spiega oggi che la scelta è stata spiegata anche con il timore di cause milionarie, da cui le aziende farmaceutiche si sono tenute al riparo nei contratti firmati con la Commissione Ue lasciando il conto da pagare agli Stati. Ma il problema è che già più di un milione di italiani sono stati vaccinati con Astrazeneca, da qui a settembre l’Italia ne attende 34 milioni di dosi dello stesso farmaco (e 50 da Pfizer/BioNTech e 26 da Johnson & Johnson).
Il Paul-Ehrilch-Institut di Berlino ha comunicato ieri di aver notato “un accumulo impressionante di una forma speciale di trombosi venosa cerebrale molto rara (trombosi della vena del seno) in connessione con una carenza di piastrine del sangue (trombocitopenia) e sanguinamento in prossimità temporale alle vaccinazioni con il vaccino AstraZeneca”. Quanti casi? “Al momento sono stati riportati 7 casi di trombosi venose cerebrali su 1,6 milioni di vaccini somministrati in Germania”, ha detto il ministro della salute Spahn in conferenza stampa. “Si tratta di un rischio molto basso. Ma se dovesse rilevarsi un collegamento con il vaccino, sarebbe superiore alla media”, ha sostenuto.
Ieri l’Agenzia Italiana del Farmaco ha comunicato la decisione di sospendere la vaccinazione con Astrazeneca in tutta Italia. La decisione è stata presa dal presidente del Consiglio Mario Draghi e dal ministro della Salute Roberto Speranza dopo che il suo omologo tedesco Spahn aveva avvertito quest’ultimo della decisione della Germania di fermare il vaccino. Nel frattempo si era accodata la Francia mentre nei giorni scorsi avevano fatto la stessa cosa Danimarca, Islanda, Norvegia, Bulgaria, Irlanda e Olanda. La decisione è stata presa in attesa di una presa di posizione dell’Ema (l’agenzia europea del farmaco) che però arriverà soltanto domani o addirittura giovedì 18 gennaio. Ma anche se l’Ema dovesse dare un nuovo ok al vaccino Astrazeneca, dopo la sospensione da parte dell’Aifa la campagna vaccinale nella sua interezza subisce un duro colpo di credibilità ed è ormai a rischio.