La scuola italiana non chiude: è questa la maggiore novità riguardante la scuola contenuta nel nuovo Dpcm appena varato dal governo con le ulteriori misure restrittive per contrastare la seconda ondata dell’emergenza Coronavirus. Al centro del provvedimento, in particolare, le scuole superiori, come già anticipato nei giorni scorsi da alcune indiscrezioni.
“Le attività scolastiche continueranno in presenza. Per le scuole secondarie di secondo grado, verranno favorite modalità più flessibili dell’attività didattica, con ingresso degli alunni dalle 9 e con turni pomeridiani se possibile. E’ previsto che le università attuino piani di organizzazione della didattica in funzione delle esigenze formative e dell’evoluzione del quadro pandemico territoriale”. Queste le parole del Premier Conte in diretta tv.
Nella bozza del dpcm si legge: “Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione della didattica incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9.00. Inoltre anche il rinnovo degli organi collegiali delle istituzioni scolastiche (rappresentanti di classe e di istituto) può avvenire secondo modalità a distanza.”
Nessuna chiusura ma didattica a distanza integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza. Scongiurata dunque la chiusura delle scuole, come già disposto dal governatore della Campania. L’obiettivo è continuare a permettere ai ragazzi di seguire le lezioni in classe senza gravare eccessivamente sul trasporto pubblico cittadino.