Sabato 16 gennaio entreranno in vigore nuove restrizioni contenute in un Dpcm che il Governo approverà entro la settimana. Tra le novità annunciate il divieto per i bar di vendere cibi e bevande da asporto dopo le ore 18. Resta il sistema della divisione a colori dell’Italia e tra le conferme la regola valida per tutte le zone (a prescindere dal colore) che consente a massimo due persone di andare a trovare a casa parenti e amici. Verrà prorogato anche il divieto alla mobilità tra le regioni (anche tra quelle gialle). Mantenimento del modello delle fasce ma con un intervento sugli indici di rischio per facilitare gli ingressi in zona arancione.
A rischiare di diventare arancioni, con ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, sono numerose Regioni. Soprattutto quelle che venerdì scorso, secondo il monitoraggio settimanale, erano già con indice di “rischio alto” in base ai 21 parametri: Lazio, Friuli, Liguria, Piemonte, Umbria, Puglia e le province autonome di Trento e Bolzano. Queste Regioni andrebbero ad aggiungersi a Calabria, Sicilia, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna diventate arancioni ieri. Al ministero della Salute non escludono che alcune aree del Paese possano diventare direttamente rosse: «Dipenderà dal monitoraggio settimanale».
Nel nuovo Dpcm dovrebbe saltare la regola dei week end arancioni: in un primo momento si era valutata la possibilità di far passare tutte le Regioni che si trovano in una fascia di rischio gialla in fascia arancione nei fine settimana, stabilendo sostanzialmente che tutti i bar e i ristoranti sarebbero stati chiusi in tutta Italia nei week end. Ma sembra che questa misura sia stata esclusa dal prossimo dpcm.
Resta invece il coprifuoco. Dalle 22 alle 5 sarà vietato uscire se non per motivi di necessità, salute o lavoro. Il divieto di circolazione notturna sarà in vigore in tutto il territorio nazionale.
Allo studio del governo c’è anche l’introduzione della cosiddetta ‘zona bianca’, che potrebbe scattare con un Rt inferiore o pari a 0,5. In questa fascia potrebbero riaprire tutte le attività, la scuola, le sale da concerto, i cinema, i teatri, le palestre e le piscine.