“Qualsiasi impiego confermato di armi chimiche” in Siria “sarebbe completamente inaccettabile e costituirebbe una chiara violazione della legalità internazionale”. E’ quanto afferma la Nato, per voce di un funzionario che ha chiesto di mantenere l’anonimato. L’eventuale uso di gas letali nel conflitto siriano “è una questione che va affrontata dall’intera comunità internazionale”, prosegue il funzionario, aggiungendo che “gli alleati della Nato stanno seguendo da vicino gli sviluppi in Siria e nella regione e continueranno a seguire la vicenda con costante attenzione”.
Nel frattempo gli esperti delle Nazioni Unite che indagano sul presunto utilizzo di armi chimiche hanno raccolto dei campioni nei pressi di uno dei siti in cui avrebbe avuto luogo un attacco con gas: lo hanno reso noto fonti del Palazzo di Vetro. Gli ispettori avevano inizialmente dovuto rinunciare alla missione dopo che il convoglio sul quale viaggiano era stato preso di mira da alcuni cecchini; ne è seguito un scambio di accuse reciproco tra il governo di Assad e i Ribelli. Gli attivisti dicono che a sparare contro il convoglio di auto sono stati dei cecchini delle milizie fedeli al regime. Mentre la tv di Stato, che citava fonti del ministero per l’Informazione, ha attribuito l’agguato, che non ha comunque provocato feriti, a non meglio precisati “terroristi”. Successivamente gli esperti si sono recati in un ospedale da campo dove sono ricoverate alcune vittime dei presunti attacchi e hanno potuto raccogliere dei campioni utili alle indagini.
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