Una donna cinese ha ucciso il marito, poi lo ha fatto a pezzi e messo in pentola a bollire; ad aiutare la donna è stata la figlia. Entrambe – stando alle testimonianze rilasciate – hanno raccontato di aver agito a causa dell’esasperazione dopo mesi di angherie e violenze da parte dell’uomo che, prima di essere stato ucciso, è stato torturato per tre giorni e privato di acqua e cibo. Dopo averlo fatto fuori, madre e figlia hanno tentato di eliminare ogni traccia dell’assassinio facendo bollire le parti del corpo, ma il senso di colpa ha prevalso e la donna dopo qualche giorno si è consegnata alle autorità confessando l’accaduto.
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