La Gran Bretagna ha visto concentrati nella City i poteri forti della finanza da sempre, tanto che il domicilio delle Autorità europee è dislocato a Londra per definizione, anche se Londra non ha mai aderito alla moneta unica europea.
La sua decisione di uscire dalla Comunità certamente determinerà dei cambiamenti, soprattutto nello scacchiere dei poteri forti che dovranno decidere se continuare a puntare sulla situazione, sempre più competitiva dal punto di vista fiscale, offerta da Londra, o migrare verso i paesi dell’UE.
Intanto certamente solo a guardare gli stipendi degli inglesi che lavorano nel comparto finanziario, si capisce che è ancora un settore di grande traino. Un settore talmente importante da spingere il neo sindaco di Milano, Sala, a correre a Londra per tentare di trasferire a Milano una parte del giro, qualora gli interessi dei colossi che investono nel settore, e non è improbabile, subisca un movimento verso l’Europa. Questo porterà a Milano e in Italia in genere, un flusso notevole di investimenti nel comparto con una domanda in forte crescita di specializzati nei settori collegati.
Il settore finanziario rimane comunque uno dei più remunerativi in tutta Europa ed è già in forte crescita anche in Italia, oggi più che mai data la previsione di uno spostamento verso Milano dell’asse degli interessi. Questo vuol dire lavoro sia per chi percepisce uno stipendio a fronte di un contratto da dipendente, sia per chi, e sono in tanti, ha scelto di abbracciare la carriera autonoma nel settore finanziario.
Se come abbiamo visto chi trova lavoro in un grande polo finanziario viene ben remunerato, non mancano le opportunità anche per chi cerca di mettersi in proprio. Infatti oramai esistono numerose piattaforme che consentono di effettuare investimenti anche da casa propria, utilizzando i proprio capitali e ricavandone direttamente un profitto. Detto questo c’è sempre un rovescio della medaglia, visto che si rischia direttamente sulla propria pelle, ma proprio per questo esistono strumenti quello di IQ option demo che consente di effettuare degli investimenti simulati, per prendere confidenza con le operazioni senza dover investire denaro e dunque poter valutare se passare poi a degli investimenti veri e propri.
Da tempo e senza fare molto rumore la finanza ha creato una via alternativa al business senza cuore facendo nascere e prosperare operazioni di filantropia finanziaria mosse dai migliori intenti altruistici e dal rispetto dei valori umani.
Un esperimento di successo probabilmente inaspettato sul quale stanno investendo, magari con l’occhio lungo del vecchio volpone, anche alcuni esponenti di rilievo della finanza tradizionale. Investire nel Terzo settore porta i suoi frutti, probabilmente meno cospicui ma più solidi, e raccogliere fondi a fine sociale, sia che si sostengano Opere di beneficenza e di asilo, sia che si sostengano aziende innovative in crescita, porta soddisfazioni, rendite e benefici fiscali da non sottovalutare.
Il Terzo settore è in crescita ovunque, gli investimenti dedicati da tutt’Europa al sostegno sociale sono molto consistenti, i benefit sempre più ampi, e la soddisfazione di lavorare per il bene degli altri è un’esperienza unica, e se aiuta a creare anche posti di lavoro, è ancora meglio.