Screening e test a campione per i professori, studenti e tutti gli operatori della scuola. Riduzione della distanza interpersonale: è di un metro tra le «rime buccali», cioè tra le teste dei ragazzi, il che significa che i banchi dovranno essere singoli ma si potrà mettere qualche fila in più visto che gli studenti si danno la schiena. E la promessa di rivalutare alla fine di agosto se l’uso della mascherina potrà essere alleggerito o, almeno per le elementari, abolito.
E’ con queste novità contenute nell’aggiornamento del Cts che dovrebbe cominciare il cammino per preparare le scuole per settembre. Il testo del piano scuola 2020-21 è pronto in conferenza stato-regioni per la firma. E’ frutto di una trattativa che si è protratta per settimane, con l’epilogo dello scontro con le Regioni due giorni fa. Ma a bloccare l’accordo, all’ultimo minuto, anche sulla data dell’inizio dell’anno il 14 settembre (solo Bolzano comincerà il 7) è il governatore Vincenzo De Luca «perché considera irresponsabile di andare al voto il 20 settembre». Dunque regioni e governo si rivedranno la settimana prossima per tentare finalmente l’approvazione.
Tra le misure predisposte dal ministero dell’Istruzione c’è anche un «cruscotto informatico», cioè un software sul quale è possibile fare le simulazioni del layout delle classi e capire quali sono quelle che si possono usare e quelle no. Per il resto il ritorno a scuola sarà un misto di soluzioni tra turni, orari scaglionati, soluzioni creative varie. Scompaiono i volontari (che resteranno nelle scuole come aiuto agli insegnanti senza sostituirli). Resta l’opzione della didattica mista – con lezioni a distanza – ma come soluzione estrema per gli studenti delle scuole superiori ma solo nei casi in cui qualsiasi altra ipotesi sia inapplicabile. Ogni scuola dovrà dotarsi di un «medico competente», cioè di una figura individuata con la Asl da chiamare in caso di bisogno. Anche il riferimento al sabato, come giorno di scuola da aggiungere per poter completare l’orario se gli spazi non consentono altre soluzioni, è stato alleggerito: si parla più genericamente di «una diversa modulazione settimanale» del tempo scuola.