Anna Maria Sopranzi, la donna di 68 anni che si è tolta la vita insieme al marito Romeo Dionisi perché, a corto di denaro, non riuscivano più ad andare avanti.
Paura dei pignoramenti, di non farcela, coperti dai debiti e uno stato, amministrazione, che non ha saputo ascoltare. Lei casalinga, lui un muratore che per 35 anni si è rotto la schiena lavorando. Iniziata la crisi edilizia purtroppo, è rimasto senza lavoro. Mantenendo aperta la posizione fiscale ed INPS, senza lavorare per più di un anno, è stato travolto dai debiti con le banche e finanziarie. Doveva riscuotere dei soldi dall’ impresa in cui aveva lavorato ma, anche essa è stata messa in ginocchio dalla crisi.
Racconta un vicino della coppia, Ivo Costamagna, erano persone modeste ma con grande dignità, negli ultimi mesi erano cambiati, soprattutto Anna, era preoccupata depressa.
Il fratello di Anna Maria, Giuseppe, era andato a vivere con loro. La notte , quanto Romeo e la moglie sono scesi in garage per suicidarsi, lui dormiva. La mattina seguente , come al solito è andato a prendere il giornale in un’edicola vicina, non trovarli in casa non lo aveva preoccupato.
Al ritorno la gente, carabinieri, ambulanze davanti casa. Scoperto quello che era successo ha perso il controllo: anche lui ha voluto farla finita gettandosi in mare. Tre vittime dell’incomprensione.
I conoscenti intanto ripetono che nessuno aveva capito il loro dramma: “li ha uccisi la dignità”.
Il presidente della Camera Laura Boldrini, ha fatto visita a Civitanova Marche, per l’accaduto ma il pensiero di molti, come la sorella di Romeo Dionisi è stato “Faceva meglio a non venire”