I segni del terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna nel maggio del 2012 sono ancora oggi visibili, specialmente tra le migliaia di sfollati. C’è chi non riesce ad arrivare alla fine del mese; chi nemmeno alla fine della settimana. Una situazione nella quale alcuni – quelli risiedono da oltre un anno nei quartieri map (moduli abitativi provvisori) – sono costretti a pagare bollette dell’Enel che vanno dai 1.500 ai 2.500 euro, in relazione al consumo di riscaldamento, climatizzatore e cucina. Beni di prima necessità, soprattutto in inverno quando la casa va riscaldata per il gran freddo e in estate col caldo che si fa insopportabile, se non si accende l’aria condizionata. La notizia è riportata da Il Fatto Quotidiano che riporta la denuncia di Sandro Romagnoli di Sisma.12, comitato nato sul web per dare ‘voce’ alla bassa terremotata: “Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da cittadini che quando hanno aperto la busta contenente la bolletta dell’Enel si sono messi le mani nei capelli – spiega Romagnoli – famiglie residenti in moduli di 30 metri quadrati che si sono viste recapitare richieste di pagamento da più di 2.000 euro. Richieste legittime, certo, ma come faranno gli sfollati a pagare?”
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