“Rifiuti di ogni tipo, pericolosi e radioattivi, sotterrati nei piloni della superstrada Nola – Villa Literno” queste le parole del pentito di camorra, Carmine Schiavone, parente di quel “Sandokan” che per decenni ha retto il potere del clan dei Casalesi. “Sono interrati a Casal di Principe, dietro allo stadio, a Parete, Castel Volturno fino a Pozzuoli” questa la geografia del disastro ambientale raccontata in un’intervista al Fatto Quotidiano che segue di una settimana la prima rilasciata ai microfoni di SkyTG24. Rivelazioni tutt’altro che nuove, visto che da decenni le indagini “Adelphi” e “Cassiopea” hanno rivelato come i camorristi di Casal di Principe abbiano negoziato, attraverso la loggia massonica P2 di Licio Gelli, patti scellerati con gli imprenditori del Nord per smaltire illecitamente nelle campagne tra Napoli e Caserta i veleni derivanti dai cicli industriali.
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