Prezzi stracciati, appuntamenti a qualsiasi giorno e ora, sedi dislocate un po’ ovunque. Sono i parrucchieri cinesi, una nuova presenza oramai dilagante per le nostre città e sempre più invisa ai colleghi nostrani.
Se infatti è vero che lasciarsi attrarre da cifre che rasentano la semplice mancia è umano è altrettanto vero che, ad una più attenta osservazione, i dubbi non possono che farsi sentire: come fanno a mantenere cifre tanto irrisorie? Che qualità avranno i prodotti utilizzati? Sarà tutto in regola?
La storia di una signora di Trieste potrebbe forse darci una risposta a simili quesiti: entrata in un parrucchiere cinese per una tinta ne è uscita… calva!
Taglio, colore e piega avevano un costo tanto irrisorio da aver persuaso la cinquantenne ad entrare in questo salone cinese di via Battisti. Tutto sembrava andare bene sino a quando non le è stata lasciata in posa la tintura. Qui infatti un bruciore sempre più intenso si è iniziato a far sentire e il fastidio è diventato tale da persuadere la donna a toccarsi i capelli: immaginate il panico che l’ha assalita quando, ritratta la mano, si è ritrovata con intere ciocche strette nel pugno.
Allo spavento ha poi fatto seguito la rabbia, cresciuta ancor di più quando la parrucchiera le ha proposto “un’acconciatura riparatrice senza spese” per rimediare al dnano, il tutto ovviamente mentre spazzava viale ciocche prova del misftto. La donna però non ha sentito ragione e, chiamata la polizia, ha potuto provare il tragico accaduto grazie al resto dei capelli ancora adagiato sui suoi vestiti.
Adesso non resta che attendere il pronunciamento del giudice di pace in merito ai danni subiti dalla signora, mentre i prodotti sequestrati verranno sotto posti ad analisi per accertare il collegamento con l’imbarazzante accaduto.
Certo è che una simile vicenda fa provare simpatia e comprensione per quei parrucchieri italiani che accusano i colleghi cinesi di concorrenza sleale: far andare d’accordo prezzi stracciati, qualità e correttezza è una cosa che dovrebbe dar da pensare un po’ a tutti.