Rientro in classe amaro per gli insegnanti italiani.
Alla ripresa delle lezioni, dopo la pausa natalizia, si sono trovati di fronte alla sorpresa di un taglio di 150 euro allo stipendio. Il ministero dell’Economia, infatti, chiede la restituzione degli scatti stipendiali già percepiti nel 2013 a partire da gennaio. I sindacati minacciano lo sciopero, al loro fianco il ministro dell’Istruzione Carrozza. Carrozza, al titolare del dicastero dell’Economia, ha chiesto di sospendere la procedura di recupero degli “scatti” stipendiali per il 2013 segnalando, tra l’altro, l’urgenza di un intervento in questo senso dal momento – ha spiegato nella missiva – che nei prossimi giorni si procederà ai conteggi per gli stipendi di gennaio e quindi a operare le trattenute per il recupero della tranche prevista. Ma il ministero dell’Economia fa notare che “il recupero delle somme è un atto dovuto da parte dell’amministrazione perché il Dpr n.122 entrato in vigore il 9 novembre ha esteso il blocco degli scatti a tutto il 2013”. Poi – spiegano al Mef – “se all’interno del ministero dell’Istruzione si riescono a individuare economie, razionalizzazioni di spesa che consentono di recuperare una cifra sufficiente da utilizzare per il pagamento dello scatto in questione ovviamente questo si farà”. Marcia indietro del governo che in una riunione oggi a Palazzo Chigi ha deciso di annullare l’effetto della norma che avrebbe cancellato lo scatto da 150 euro per gli insegnanti.
Lo si legge in una nota dell’esecutivo che arriva dopo la levata di scudi bipartisan contro questa misura penalizzante per il personale docente.