FLASH NEWS – E’ una difesa accorata quella di una soldatessa della caserma di Ascoli al centro di pettegolezzi e sospetti dopo la morte di Melania Rea e il coinvolgimento del marito Salvatore Parolisi. Sul profilo Facebook di un cronista di Newsmediaset, parla una delle reclute: in caserma, dice, si lavora, non si fa vita mondana. E conclude:
“Siamo stanche, vogliamo rispetto per noi, per le nostre famiglie e per la nostra divisa”.
Un post sulle novità che potrebbero emergere dall’esame del Dna sul corpo di Melania, scatena il dibattito sul profilo Facebook del nostro cronista. Tra le varie risposte, quelle che insinuano altri sospetti riguardo alla caserma di Colle San Marco, che custodirebbe il vero movente del delitto. Risponde una delle soldatesse che si addestrano lì, difendendo le sue commilitoni e in generale tutto l’esercito. Ecco il commento:
“… (omissis) cosa ci sono in caserma? traffici loschi? tipo? fammi un esempio dato che noi non abbiamo mai visto nulla di simile..poi che altro c’è in caserma? festini, sette sataniche, giro di prostituzione..ah no, è vero..ho letto anche che ci drogano…eh certo sapete proprio tanto sulla vita che facciamo in caserma eh…ma giÃ