Bankitalia ieri ha spiegato che il debito pubblico italiano è sostenibile nei prossimi due anni anche se i tassi di interesse sui titoli di Stato arrivassero all’8% e la crescita fosse uguale a zero. È la risposta a chi in questi giorni sventola lo spettro del default – gli speculatori innanzitutto – di fronte all’impennata del differenziale di rendimento tra i Btp e i Bund. Ieri lo spread ha chiuso a quota 436 e il rendimento dei titoli decennali si è attestato al 6,19% sul mercato secondario, più o meno come due giorni fa, restando pericolosamente vicino a quella soglia del 7% che gli operatori indicano come il punto di non ritorno per un Paese verso il fallimento.