Ore 9.40 – “Ora è fondamentale mettere in sicurezza la nave e ridurre l’impatto sull’ambiente. Si è lavorato bene”: così Andrea Orlando, ministro dell’Ambiente, intervenendo a Radio Anch’io su Radiouno. Gabrielli, di ritorno dalla prima ricognizione della Concordia, ha spiegato: “In alcuni punti ho notato un leggerissimo film iridescente, ma non ho certo navigato nei liquami di una città sversata a mare”. Alle 10 il team che ha lavorato alla rotazione della nave si riunirà per una conferenza stampa.
Ore 09.30 – Letta chiama Gabrielli. “Ho appena telefonato a Franco Gabrielli al Giglio. Gli ho detto che tutti coloro che stanno lavorando lì sono un grande orgoglio italiano”: così il premier Enrico Letta su Twitter. Da parte del Presidente del Consiglio arrivano i complimenti al team che ha lavorato per 19 ore per raddrizzare la Costa Concordia.
Ore 09.20 – Fiancata più integra di quanto appare da lontano. I tecnici, tra cui Franco Gabrielli, dopo una prima ricognizione sulla stabilità e sulle condizioni della fiancata riemersa dalle acque, hanno fatto sapere che da quanto visto “è più integra di quanto appare da lontano”. “Le primissime azioni ora saranno tese alla definitiva stabilizzazione della nave, che dovrà affrontare l’inverno – aveva spiegato Gabrielli poco prima -. Poi bisognerà capire esattamente l’attività ingegneristica da fare sulla fiancata e stabilire la collocazione dei cassoni”. A quanto affermato dal capo della Protezione civile, nella fiancata della nave riemersa “non ci sono squarci ma significative irregolarità”. In merito ai due dispersi i cui corpi non sono stati ancora recuperati, Gabrielli ha parlato di “una delle grandi incompiute” e “una priorità”. Per il capo della Protezione civile “il fatto che i corpi non siano stati trovati fuori vuol dire che si trovano dentro la nave”: “Ora è chiaro che siamo di fronte a condizioni mutate, quei corridoi che erano diventati pozzi, ora sono tornati corridoi, ma è un’operazione comunque difficile”.
Ore 09.10 – “Una grande operazione, ma c’è ancora molto da fare”: così il sindaco dell’isola del Giglio, Sergio Ortelli, ha commentato la conclusione del parbuckling. Il primo cittadino dell’isola ha avuto anche un breve incontro con Silvio Bortolotti, arrivato al Giglio per congratularsi con i suoi uomini. I due si sono abbracciati sul molo, prima che Ortelli raggiungesse il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli per una riunione operativa.
Ore 8.30 – In corso una prima ricognizione della nave. È in corso in questi minuti una prima ricognizione dei tecnici sulla Costa Concordia per fare il punto sulla stabilità della nave e sulle condizioni della fiancata riemersa dal mare. Una motovedetta con a bordo tra gli altri Franco Gabrielli, Michael Tamm, ceo di Costa Crociere, e Franco Porcellacchia, si è avvicinata alla nave, in posizione verticale dopo 19 ore di lavoro.
Dopo venti mesi dalla tragedia dell’Isola del Giglio la nave Costa Concordia è riemersa. Alle 4 di questa mattina, dopo 19 ore di lavoro, le operazioni di rotazione del relitto (parbucking in gergo tecnico) sono state completate. La nave naufragata nel gennaio del 2012 è di nuovo in asse. Il capo della Protezione civile Franco Gabrielli ha annunciato la fine delle operazioni. Alcune sirene sono risuonate, la popolazione si è lasciata andare in un applauso e qualcuno si è anche commosso. “Penso che meglio di così non potesse andare”, ha detto Gabrielli. “Oggi abbiamo messo un punto decisivo per l’allontanamento della nave dall’Isola del Giglio”, ha spiegato il capo della Protezione civile nell’ennesima conferenza stampa dall’inizio dei lavori. Applausi anche per Nick Sloane, il senior salvage master della Titan Micoperi, che ha diretto le operazioni di raddrizzamento della Concordia.
La fiancata danneggiata della Costa Concordia – Adesso la nave Costa Concordia si appoggia alle piattaforme create ad hoc, ossia un falso fondale a circa 30 metri di profondità. Far riemergere il relitto è stata la prima fase di un progetto che porterà la Concordia lontano dal Giglio. La fiancata che finora era in mare è chiaramente danneggiata e saranno necessari dei lavori di ristrutturazione per poter poi montare i cassoni laterali. “La fiancata della Concordia è molto danneggiata, ma non ci sono spaccature enormi né penetrazione di roccia. Insomma, meglio di così non poteva andare”: soddisfatto Franco Porcellacchia, responsabile del progetto. Il tecnico ha sottolineato di essere convinto che il progetto fosse quello giusto ma che un minimo di timore che le cose non sarebbero andate come volevamo c’è stato: “Ora lavoreremo subito per capire gli interventi da fare. È ragionevole pensare di portare via il relitto entro la prossima primavera”.
“Ora mi vado a fare una birra e poi a dormire”, ha detto invece Sloane tornando sulla terraferma dopo ore trascorse nella control room in mare. Appena giunto in porto Sloane ha ammesso di sentirsi sollevato e ha detto di non aspettarsi questa reazione della gente. Ha anche sottolineato di essere come tutto il team “molto orgoglioso” dell’impresa portata a termine. Da parte di Sloane anche i complimenti all’Italia: “Se pensi a tutto quello che c’è dentro questo progetto, tra elettronica e acciaio, realizzi che pochi Paesi al mondo avrebbero potuto mettere insieme in così poco tempo un’operazione così vasta”. Maria Sargentini, presidente dell’osservatorio ambientale sulla Concordia, ha rassicurato anche sulle condizioni delle acque: “Non credo che sarà una bomba ecologica. Siamo arrivati fino a questo punto rispettando ciò che avevamo previsto, non vedo perché ciò non debba valere anche per l’aspetto ambientale. Forse ci sarà da raccogliere qualcosa”.
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