Neppure nella bara ti lasciano in pace. Novità in vista nel settore onoranze funebri: da una parte la possibile stretta sulle detrazioni, dall’altra la probabile introduzione (su richiesta dell’Ue) dell’Iva sulle spese mortuarie.
Una tappa importante è la legge delega fiscale, perché confermerà il rimborso fiscale oggi in vigore (pari al 19% e con un limite massimo di 1500 euro). C’è un problema: il provvedimento ha le ore contate: se non verrà approvato entro fine mese, parte con tutta probabilità un taglio alle detrazioni (dell’1% sui redditi del 2013 e di un altro 1% su quelli del 2015). Dipende dalle casse dello Stato. Le detrazioni non sono un salasso: comportano un mancato gettito di 120 milioni, ma di questi tempi ogni piega di bilancio serve a far quadrare i conti.
Allo stesso tempo, però, in Parlamento vengono presentate proposte che aumentino le detrazioni (fino a 10 mila euro). Negli anni, infatti, la somma massima da detrarre è rimasta costante nell’anno. E un funerale da 1500 euro è oggi quantomeno anacronistico: il conto è ben più salato.
Ma nessuno ragala nulla. E allora, su spinta di Bruxelles, un aumento delle detrazioni potrebbe fare il paio con l’introduzione di un’aliquota Iva del 10%, oggi non dovuta. E’ vero, nessuno può assicurare che le agenzie non scarichino le maggiori imposte sui clienti. Ma è anche certo che l’imposta porterà risorse allo Stato e servirà a stanare le imprese che evadono (e sono molte).