È previsto per oggi alle 15 e 30 un nuovo incontro in videocollegamento tra Governo e le Regioni per definire insieme le nuove norme che saranno contenute nel Dpcm. A seguire dovrebbe tenersi un confronto con il Cts. Di sicuro, Conte prima di firmare il decreto che resterà in vigore fino al prossimo 4 dicembre, dovrà avere l’ok dai governatori.
Il testo del nuovo provvedimento ancora non esiste. Ma si conoscono già i principali dettagli a livello nazionale: didattica a distanza al 100 per cento alle scuole superiori, limiti alla mobilità fra Regioni a rischio, centri commerciali chiusi nel weekend e nei giorni festivi. E ancora: non apriranno i musei, le sale bingo e quelle scommesse, i mezzi pubblici potranno essere pieni al 50 per cento e ci saranno limiti alla circolazione delle persone di sera con un coprifuoco che scatterà, molto probabilmente, alle 21.
La novità principale è che l’Italia sarà divisa per zone: rossa, arancione e verde. L’inserimento di una Regione in una delle tre fasce di criticità “avverrà con un’ordinanza del ministro della Salute”.
Nella zona rossa, in cui sono state inserite Lombardia, Piemonte e Calabria, verrà applicato un lockdown cosiddetto “soft”: resteranno aperte solamente le industrie e le scuole fino alla prima media. Il resto seguirà le lezioni da casa. Chiusi tutti gli esercizi commerciali, compresi parrucchieri ed estetisti. Nessuna serrata per i servizi essenziali, ovviamente farmacie e supermercati saranno aperti al pubblico come a marzo scorso. “Sarà un lockdown light sul modello tedesco per non bloccare il Paese”, ha spiegato anche la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa.
La seconda area è quella arancione di cui fanno parte Puglia, Liguria e Campania: i ristoranti restano chiusi, le loro serrande rimangono abbassate tutto il giorno e non più solo dopo le 18. Sono salvi però parrucchieri e centri estetici. Oltre quindi alla serrata dei locali, restano in vigore le regole generali.
E infine, l’ultima zona è quella verde, con regole meno rigide ma comunque più restrittive rispetto al decreto dello scorso 24 ottobre. Qui rientra anche il Lazio. Si farà meno shopping perché i centri commerciali saranno chiusi nel weekend, il trasporto pubblico è dimezzato. chiusura di cinema, musei e teatri. Alle 21, poi, finisce la giornata: tutti dentro casa quando scatterà il coprifuoco nazionale, salvo ovviamente motivi di salute o lavoro.
Solo le Regioni ‘rosse’ sono, quindi, in lockdown ‘soft’ che per molti aspetti ricorda quello della primavera scorsa. L’unico punto in comune tra la quarantena di marzo e le nuove chiusure contenute nel Dpcm in arrivo è l’autocertificazione, ma in versione modificata. Che andrà utilizzata di nuovo quando saremo costretti a spostarci.