“Registriamo un dato di 87 casi di positività e 3 i decessi. Escono oggi dalla sorveglianza in 1.509 che hanno terminato la quarantena”. Così l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato a conclusione della videoconferenza della task-force regionale per il COVID-19 con i direttori generali delle Asl e Aziende ospedaliere e Policlinici universitari e ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
Varato il decreto Cura Italia: ecco le misure economiche per lavoro, famiglie e sanità
Bonus per chi ha lavorato anche in questi giorni e ammortizzatori sociali per quelle imprese e per quei lavoratori che, adeguandosi ai provvedimenti del governo per provare a fermare la diffusione del Coronavirus hanno dovuto chiudere le proprie attività. Sostegni per le famiglie con figli che hanno dovuto far fronte anche alla chiusura delle scuole, stop ai mutui e licenziamenti sospesi per almeno due mesi. Sono alcune delle misure economiche, per un totale di 25 miliardi, contenute nel decreto “Cura Italia” varato dall’esecutivo per rispondere alle conseguenze negative sull’economia provocate dall’emergenza Covid-19.
Le misure per il lavoro
Sono 10 i miliardi stanziati per il sostegno all’occupazione e per la difesa del lavoro e del reddito. Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, sono previsti 3,3 miliardi di euro per la cassa integrazione in deroga. Ne potranno usufruire anche i datori di lavoro con un dipendente. Il fondo di integrazione salariale verrà incrementato di 1,3 miliardi. Per gli autonomi e i liberi professionisti in questo primo dl, il dl marzo, vengono messi a disposizione 3 miliardi di euro a tutela del periodo di inattività. Mentre per chi è andato e continuerà ad andare al al lavoro è previsto un premio di 100 euro per il mese di marzo (CONTE: “UNA MANOVRA ECONOMICA PODEROSA”).
Congedi parentali, bonus baby sitter e 104
Un congedo parentale speciale fino a 15 giorni è previsto per le famiglie che in questi giorni non possono mandare i figli a scuola. In alternativa è previsto un bonus baby sitter di 600 euro. I permessi per la legge 104 passeranno a 12 giorni.
Licenziamenti sospesi
Non sarà possibile fare licenziamenti collettivi né procedere a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo per due mesi a partire dall’entrata in vigore del decreto “Cura Italia” e sono sospese le procedure pendenti avviate successivamente alla data del 23 febbraio 2020.
Stop ai mutui
Il governo potenzia il fondo Gasparrini per la sospensione delle rate dei mutui dei lavoratori autonomi in difficoltà o di chi ha perso il lavoro in questi giorni. Il fondo Gasparrini finanzia la sospensione delle rate dei mutui sulla prima casa fino a 18 mesi.
Fisco, rinvio scadenze per i più danneggiati
Chi ha fatturato sopra i 2 milioni di euro e non rientra nelle categorie più colpite dall’emergenza Coronavirus dovrà versare entro il prossimo venerdì tasse e contributi che in origine scadevano oggi 16 marzo. Rinviati al 31 maggio, Iva, contributi e ritenute, per chi ha livelli di fatturato sotto i 2 milioni di euro e anche al di sopra di questo limite per tutte le filiere che sono state più direttamente colpite dall’emergenza, incluso anche il trasporto merci.
Aiuti per lavoratori turismo e cultura
Previste inoltre indennità straordinarie per i lavoratori del turismo e della cultura, tutele e ammortizzatori sociali anche ai lavoratori stagionali del settore, sostegno alle imprese. Per tutti gli eventi rinviati sono previsti voucher per biglietti cinema, teatri, musei e concerti e anche per alberghi. Nel decreto inoltre un fondo emergenze spettacolo dal vivo, cinema e audiovisivo, rilancio dell’immagine dell’Italia nel mondo.
I fondi per la sanità
Nel decreto c’è un finanziamento aggiuntivo per il sistema sanitario nazionale e la protezione civile, con fondi per quasi tre miliardi e mezzo. Previste risorse e strumenti per sostenere il lavoro di medici, infermieri e personale sanitario.
Stop ai concorsi pubblici
Numerose le misure che riguardano la pubblica amministrazione. Prevista la sospensione per due mesi di tutte le prove dei concorsi pubblici, con l’eccezione di quelli in cui la valutazione dei candidati sia effettuata solo su basi curriculari o in modalità telematica.
Smart working forma ordinaria di lavoro nella P.a.
Fino alla fine dell’emergenza Coronavirus lo smart working, cui si può far ricorso in modo semplificato e persino con strumenti del dipendente, è la forma ordinaria di lavoro nella Pa. Qualora non sia possibile ricorrere al lavoro agile, le amministrazioni utilizzano gli strumenti delle ferie pregresse, del congedo, della banca ore, della rotazione e di altri istituti analoghi. Esaurite eventualmente tali opzioni, i datori pubblici possono esentare il lavoratore dal servizio che però risulta prestato con tutte le prerogative di retribuzione e contribuzione, esclusa, se prevista, l’indennità sostitutiva di mensa.
Scuole aperte solo per attività indifferibili
A proposito di lavoro agile, sono previste, nel pacchetto del decreto, ulteriori misure che consentiranno ai dirigenti scolastici di organizzare le attività da remoto e lasciare le scuole aperte solo per le attività “indifferibili”. Fino alla ripresa delle lezioni sarà possibile limitare al massimo le aperture degli edifici. La presenza del personale Ata (Ausiliario, tecnico, amministrativo), sarà prevista solo nei casi di stretta necessità. Le lezioni al momento rimangono sospese fino al 3 aprile.
Fondi per didattica a distanza e pulizia scuole
Il nuovo decreto legge prevede, quindi, 85 milioni per il sostegno alla didattica a distanza. Stanziati 43,5 milioni per la pulizia straordinaria degli ambienti scolastici al momento del rientro, risorse che le scuole potranno utilizzare per acquistare materiali per le pulizie, ma anche saponi e gel igienizzanti. Garantita la salvaguardia delle supplenze brevi: nessuno perderà il posto.
Sostegno alle toghe onorarie
Il decreto contiene anche misure di sostegno alla magistratura onorara. Nella parte dedicata alla giustizia viene prorogato al 15 aprile il rinvio delle udienze e sono previste notificazioni solo in via telematica. In particolare alle toghe onorarie – come spiega un comunicato del Ministero della Giustizia – vengono estese misure simili a quelle introdotte per i lavoratori autonomi, attraverso un contributo economico pari a 600 euro mensili per un massimo di tre mesi, calcolato sulla base dell’effettivo periodo di sospensione dell’attività.