Latina, un tranquillo sabato sera si è trasformato in un incubo per tre adolescenti coinvolti in una brutale aggressione in via Neghelli, nella zona pub di Latina. Tra le vittime, un ragazzo di 16 anni ricoverato in condizioni critiche all’ospedale Goretti, con un polmone perforato. Le sue compagne di classe del Liceo Scientifico Grassi, insieme ad alcuni amici sportivi, sono accorsi al nosocomio pontino per sostenere i genitori in un momento così drammatico.
Seduti fuori dalla sala di rianimazione, i giovani si stringono in un abbraccio simbolico. Le loro facce tradiscono la disperazione e il desiderio di tornare indietro nel tempo, come se tutto fosse un incubo da cui potersi risvegliare. “Siamo venuti qui per lui, è il minimo che possiamo fare. Non riusciamo a credere a quello che è successo”, raccontano con voce tremante.
L’aggressione ha lasciato un segno indelebile nella comunità. Le notizie sulle condizioni delle vittime rimbalzano incessantemente nelle chat di WhatsApp, tra compagni di scuola e amici. Il fatto di cronaca ha rapidamente monopolizzato ogni conversazione, trasformando la tragedia privata in una ferita collettiva.
Tra i feriti c’è anche un 17enne, colpito al collo da un’arma da taglio. “È stato un miracolo che la lama non abbia reciso organi vitali”, racconta il padre, visibilmente scosso. L’uomo ha spiegato che suo figlio non conosceva gli aggressori, un gruppo numeroso di giovani che ha attaccato senza apparente motivo.
I dettagli dell’aggressione sono ancora poco chiari, ma le testimonianze parlano di una violenza inaudita che ha trasformato una normale serata tra amici in un incubo.
Latina si risveglia in uno stato di incredulità e angoscia. L’aggressione non è solo un fatto di cronaca nera, ma una ferita aperta nel tessuto sociale della città. Genitori e insegnanti sono preoccupati per l’escalation di violenza tra i giovani, mentre gli studenti si confrontano con una realtà che sembra lontana, ma che ora ha colpito duramente vicino a loro.
“Oggi a scuola non si parlerà d’altro”, confessa una compagna di classe del sedicenne ricoverato. Le domande si moltiplicano: come è possibile che una semplice uscita serale si sia trasformata in una tragedia? Come prevenire episodi simili in futuro?
Intanto, al Santa Maria Goretti, è un continuo via vai. Amici, parenti e conoscenti si alternano per portare conforto alle famiglie delle vittime. Ogni notizia dal reparto di rianimazione viene accolta con ansia e speranza. Il desiderio comune è che i ragazzi possano superare questo momento critico e tornare a vivere una vita normale.
Nel frattempo gli investigatori della Squadra Mobile, con il supporto della Scientifica, stanno lavorando per chiarire i dettagli dell’aggressione. Gli agenti hanno raccolto numerose testimonianze, dalle quali emerge che i tre ragazzi feriti sarebbero stati colpiti dalla stessa persona. Sebbene le circostanze dell’episodio non siano ancora del tutto chiare, l’ipotesi più probabile è che tra le due comitive coinvolte ci fossero attriti pregressi. Questi contrasti potrebbero aver spinto uno dei gruppi a tornare intenzionalmente per aggredire l’altro, scatenando la violenza.