Un drammatico caso di violenza sessuale è emerso nel capoluogo pontino, dove un uomo di 50 anni, di origine bengalese, è stato accusato di aver abusato di una donna indiana di 29 anni, bracciante agricola con regolare permesso di soggiorno in Italia. I fatti risalgono al febbraio 2024, quando l’uomo, approfittando dell’assenza del compagno della donna, avrebbe fatto irruzione nell’appartamento che aveva affittato alla coppia, costringendola a subire un rapporto sessuale. La figlia di appena due anni della vittima sarebbe stata presente durante l’episodio.
La donna, sconvolta e traumatizzata, ha trovato il coraggio di denunciare l’aggressione solo successivamente, confidandosi con alcuni volontari della Caritas che l’hanno sostenuta e guidata verso le autorità competenti. La Polizia ha subito avviato le indagini, raccogliendo testimonianze e prove, e ha accompagnato la vittima all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina per gli esami medici del caso.
L’indagine, seguita dal pubblico ministero Giorgia Orlando, ha portato alla richiesta di un incidente probatorio per consentire alla vittima di testimoniare in un contesto protetto. Tuttavia, l’udienza prevista è stata rinviata al 12 dicembre. Nel frattempo, l’accusato si trova agli arresti domiciliari, una misura decisa dal Tribunale su richiesta del pubblico ministero. La difesa dell’uomo ha presentato ricorso contro questa decisione, ora al vaglio della Corte di Cassazione.