Nel pomeriggio di ieri, la Polizia della Questura di Latina ha arrestato un cittadino indiano del 1990, regolarmente residente in Italia, accusato di lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e atti persecutori ai danni di una giovane connazionale.
L’episodio ha avuto origine quando la ragazza ha chiamato il 112, preoccupata per i comportamenti persecutori subiti dall’uomo, temendo che l’aspettasse all’uscita da scuola. All’arrivo degli agenti, la giovane, visibilmente agitata e bisognosa di assistenza medica, ha ricevuto numerose chiamate dal molestatore, che insisteva per incontrarla. Mentre forniva informazioni agli agenti, questi hanno notato un’auto sospetta nelle vicinanze e, dopo un controllo, hanno scoperto che al volante c’era proprio l’uomo descritto dalla ragazza.
Quando i poliziotti si sono avvicinati, l’uomo ha tentato di fuggire con l’auto, e poi a piedi, ma è stato prontamente fermato. Nel tentativo di bloccarlo, uno degli agenti è rimasto ferito, essendo stato colpito con calci e pugni.
La vittima ha raccontato di essere stata perseguitata per tre mesi, con continue chiamate e messaggi intimidatori, comprese minacce di morte. Inoltre, l’uomo si sarebbe presentato più volte nei luoghi frequentati dalla ragazza, cercando anche di costringerla a salire sulla sua auto, episodio interrotto solo dall’intervento del fratello della giovane.
Grazie alla denuncia della ragazza e agli elementi raccolti dagli investigatori, l’uomo è stato arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, e successivamente anche per atti persecutori, in applicazione della Legge 168 del 2023, che consente l’arresto in flagranza differita per reati legati alla violenza di genere.
L’uomo è stato trattenuto in attesa del processo per direttissima, previsto per questa mattina.