Il giorno venerdì 24 maggio, alle ore 18.30, presso il Cinema Corso a Latina, verrà proiettato, in anteprima nazionale, il documentario “EEA di PLASTICA – l’offesa al mare di Circe”.
Il documentario è stato scritto e diretto da Scalia Biagio Alberto, fotografo e filmmaker di Latina.
Il tema del documentario riguarda il problema dell’inquinamento dei mari, in particolare del mare di Circe, quello della provincia di Latina, da plastiche e microplastiche. Il documentario parte da una analisi della situazione locale per poi esaminare la problematica a livello globale, analizzando le cause e i problemi determinati, anche per la salute dell’uomo, da tale fenomeno. Si analizzano, nel particolare, i comportamenti e gli usi umani che contribuiscono, a volte inconsciamente, a determinare tale grossa e pressante problematica. Si indicano, quindi, soluzioni a tali problemi sia a livello sociale, attraverso l’opera delle amministrazioni pubbliche e degli imprenditori privati, sia a livello individuale del singolo cittadino. Ed infine, a chiusura del documentario, si identificano atti e comportamenti che, se seguiti da tutti, possono limitare, se non risolvere, il grave ed attuale problema delle plastiche e delle microplastiche in mare.
L’evento è promosso e presentato dal Comune di Latina con la collaborazione dell’Associazione culturale “Noi & il Mascarello” e del “Circolo Subacqueo Astrea” entrambe di Latina. L’evento è, inoltre, patrocinato dai comuni di San Felice Circeo, Sabaudia, Terracina oltre che dal parco Nazionale del Circeo.
SCALIA BIAGIO ALBERTO
Autore e Regista di “EEA di PLASTICA – l’offesa al mare di Circe”
L’idea di questo documentario nasce da una operazione che le stesse Associazioni commissionanti svolsero nell’agosto 2020, nel mare prospicente la Marina di Latina.
In quella occasione realizzai un corto di circa dieci minuti con riprese di superficie, subacquee ed aeree dal titolo “PULIAMO a FONDO”. Una ventina di subacquei, in apnea, quindi senza attrezzature particolari, raccolsero, in una mezza giornata, svariati quintali di spazzatura dai fondali. Analizzando questi reperti, mi resi conto che più della metà erano costituiti da plastiche di vario tipo. Mi immaginai quindi cosa potesse esserci effettivamente sotto la superficie del mare. Quel mare che mi aveva visto crescere dal punto di vista subacqueo, e che ricordavo integro e pulito. Cominciai quindi ad interessarmi al problema dell’inquinamento da plastiche e microplastiche, quando ancora non era così di moda come oggi, ed iniziai a raccogliere materiale un pò alla rinfusa. Ad un certo punto sottoposi l’idea di un documentario alle stesse associazioni con cui avevo collaborato e queste aderirono con entusiasmo. Realizzai quindi una prima stesura con la formula dello storytelling composto da capitoli ognuno dei quali conseguente al precedente e propedeutico per il successivo. E mano mano che andavo avanti la storia prendeva forma e si arricchiva di nuovi spunti. Il risultato è “EEA di PLASTICA – l’offesa al mare di Circe”, laddove il titolo è un chiaro omaggio all’omerica maga tanto presente nei nostri lidi. Un documentario risultato di quasi tre anni di ricerche, studi, riprese e sinergie con enti pubblici e privati. Dove si narra di un mare che, se pur ancora abbastanza scevro da grosse problematiche, comincia però a subire “l’offesa” dell’uomo sotto la forma di plastiche e microplastiche riversate in esso, soprattutto attraverso i fiumi. L’analisi diviene poi naturalmente globale e indaga il fenomeno a livello planetario. Per poi tornare nuovamente al mar di EEA per levare un invito a comportamenti ed azioni, anche quotidiane e piccole, che possano contribuire alla cura ed alla salvaguardia del mare per le generazioni che verranno.