Tra i momenti più difficili che ci si può trovare a vivere nella propria vita c’è imbattersi in una diagnosi che riguarda una malattia. In questi casi siamo portati innanzitutto a cogliere la notizia con incredulità e soprattutto ansia.
Nella maggior parte dei casi, infatti, l’italiano medio decide subito dopo di ricorrere ad un secondo parere, nella speranza di avere una smentita della diagnosi ricevuta, ma non solo. Un secondo consulto non è solo un modo per essere sicuri di aver avuto il responso giusto, ma anche per raccogliere ulteriori informazioni o altro.
In primis, un secondo medico può prospettare una terapia che il primo non aveva considerato oltre ad aggiungere un esito differente dal primo. In alcuni casi, il secondo medico è proprio, infatti, uno specialista della malattia in questione. Le sue conoscenze più dettagliate in questo caso risultano preziose per il paziente e anche per il medico che lo ha in cura. Il paziente può addirittura in questo caso richiedere che i due si interfaccino per prospettare il piano terapeutico a lui più adatto.
Non fermarsi ad un primo parere medico mette anche il paziente nelle condizioni di decidere con più convinzione e sicurezza la figura alla quale affidarsi. Sappiamo bene che a latere delle competenze, nel rapporto che intercorre tra il medico ed il paziente, poi, è indispensabile che vi sia massima fiducia. Un medico che ha un approccio empatico, e allo stesso tempo autorevole e rassicurante, può mettere il paziente nelle condizioni migliori per affrontare l’iter terapeutico.
Il primo passo, dunque, in ogni caso è fare riferimento al proprio medico di base o, qualora sia necessario, ad uno specialista. A seguito della prima diagnosi, oggi è possibile senza alcuna difficoltà cercare un professionista di qualsiasi tipo anche online e in qualsiasi città italiana. Ecco che si può ricercare in rete il miglior ginecologo a Milano ed ottenere un nome ed un numero di telefono in pochissimi click.
Si procede prenotando una visita ed, una volta ricevuta l’opinione di un secondo medico, si sono acquisite finalmente le informazioni idonee a consentirci di fare una scelta più consapevole. Del resto se è prassi che siano i medici stessi in molti casi a confrontarsi con altri esperti prima di emettere una diagnosi, nulla vieta che anche il paziente possa fare una scelta più oculata dopo aver raccolto una seconda opinione.