Anche quest’anno, puntuale come tutti gli altri, è arrivata la tanto sospirata estate che richiama immediatamente voglia di stacco, di relax e di vacanze al mare, in montagna o nelle principali città d’arte. Altrettanto puntualmente ci si lamenta del caldo, effettivamente quest’estate 2022 è assai torrida, e quindi si “correrà ai ripari” cercando un po’ di fresco.
Fresco che si andrà a cercare all’ombra quando presente, a casa con tanto di ventilatore e/o condizionatore oppure alla sera in compagnia di qualcosa da bere oppure da mangiare. E non servirà essere un appassionato di app per scommesse online per capire che, con buone probabilità, gli elementi più “gettonati” saranno il gelato e la birra.
Concentriamoci dunque su quest’ultima e andiamo a scoprire, un po’ come degli archeologi culinari, da dove ha avuto origine una delle bevande più antiche e diffuse al mondo. Tutti pronti per questo viaggio? Beh, se la vostra risposta è sì, preparatevi perché la prima tappa si trova a qualche centinaio di anni indietro nel tempo!
Ci troviamo dunque nell’antica Mesopotamia dove, tra il fiume Tigri ed Eufrate, si sviluppa una civiltà davvero “avanti” per i tempi dato che introdusse una delle prime forme scritte di leggi, ovvero il famoso Codice di Hammurabi, che contemplava tale bevanda.
La civiltà sumera, infatti, già la conosceva e, anzi, già puniva chi non la produceva nella giusta maniera. Da lì la birra si diffuse in tutte le zone limitrofe e non solo, pensate che nell’antico Egitto era considerata allo stregua di un medicinale, ma ce ne vorrà di tempo prima della sua diffusione nel bacino del Mar Mediterraneo.
La birra passò dalle mani di greci e romani, ma senza troppo entusiasmo. Furono infatti i latini stessi a definirla con sdegno “vinuscorruptus” poiché erano abituati al vino prodotto in quelle zone. Andò forte nei popoli del Nord Europa, in particolar modo i germanici e gli scandinavi, che ancora oggi sono tra i maggiori estimatori di tale bevanda. Un ultimo “colpo di grazia” dato dai celti et voilà, la birra è ufficialmente sbarcata nei territori dell’Europa di allora!
Ma in che modo la birra dei tempi è diventata la birra che è oggi? Lo si deve a tre personalità chiave quali Santa Ildegarda da Bingen, re Guglielmo IV di Baviera ed infine Louis Pasteur.
Santa Ildegarda da Bingen scoprì le proprietà conservative del luppolo, ma evidenziò anche come il luppolo fosse una delle cause della malinconia che poteva affliggere chi era solito bere tale bevanda.
Questi erano i primi anni dell’anno Mille, la birra era ancora piuttosto artigianale e “poco sicura”, occorreva dunque che venisse regolamentata un minimo e bisognerà aspettare circa mezzo secolo. Nel 1516, infatti, re Guglielmo IV di Baviera firmò il Decreto di Purezza che stabiliva come la birra dovesse essere prodotta solo con acqua, luppolo e malto d’orzo.
Un’attesa di 300 anni, invece, porterà alla famosa pastorizzazione della birra grazie al chimico Louis Pasteur, da cui tale processo prende il nome, che studiò a fondo i pro ed i contro della produzione e della conservazione di tale bevanda. Quanta storia in un sol boccale!