Forse la grande occasione Latina la spreca alla fine del secondo set (dopo avere vinto il primo), quando arriva fino al 24-24 del secondo parziale e perde l’occasione di andare sul 2-0. Un risultato che avrebbe potuto rovesciare l’1-3 dell’andata e portare Latina al golden set. Invece la squadra di Prandi persa quell’occasione (finale di parziale concitato con gli arbitri che fanno volare cartellini gialli) poi subisce la vemente reazione dell’Halkabank che passata la grande paura di slancio conquista anche la frazione successiva trascinata dai colpi dell’egiziano Abdelhay Ahmed e dell’olimpionico di Pechino Priddy. Prandi che ad Ankara aveva vinto la prima Champions League della storia della pallavolo occidentale (si chiamava Coppa Campioni ed era nell’80 quando allenava Torino) cambia la squadra e con le bordate di Jarosz torna in partita vincendo il quarto set.
Ma è l’ultima fiammata d’orgoglio: nel tiebreak ancora penalizzata dalla ricezione Latina parte ad handicap (4-1). Un vantaggio che la squadra di Veselin Vukovic non spreca, chiude il tiebreak ed evita (per lei) l’incubo golden set. La Coppa Cev va ad Ankara, alla squadra di Latina l’orgoglio di avere sfiorato un’impresa unica nella storia del club e della città. Forse con qualche rimpianto di troppo per le occasioni sprecate nella partita di andata della finale. (Gazzetta dello Sport)